I sensori per il controllo della glicemia (Flash Glucose Monitoring) entrano nel gruppo dei dispositivi prescrivibili, in casi specifici, dai diabetologi per misurare la quantità nel sangue. È quanto emerge dalla riunione della consulta regionale della Diabetologia presieduta dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi.
Tra i casi specifici rientrano i pazienti adulti con diabete di tipo 1 che effettuino almeno 125 controlli di glicemia al mese o il diabete in gravidanza. Tra i pazienti con diabete di tipo 2 (con terapia insulinica), rientra chi ha ipoglicemie ripetute e documentate; categorie particolari di pazienti come musicisti, sportivi, pazienti con irregolarità nella esecuzione dell’attività fisica o del consumo dei pasti per motivi lavorativi; pazienti con condizioni che rendano difficile, impediscano o rendano sconsigliabile la puntura del dito per il prelievo capillare di sangue.
Nella prima fase di introduzione del Flash si è stabilito di arruolare 2.699 pazienti, di cui 500 bambini, ripartiti all’interno di ciascun centro prescrittore dall’Ats e dalle Assl. L’efficacia sarà valutata con frequenza semestrale. “Lavoriamo per migliorare l’assistenza alle persone con diabete e su questa strada hanno lavorato il Coordinamento e la Consulta”, ha spiegato Arru.
“Questo provvedimento non risolve i gravi problemi dei pazienti diabetici sardi, come ad esempio il limite imposto alla prescrizione di alcuni farmaci – ha fatto notare il consigliere del Partito dei Sardi, Augusto Cherchi – ci mette solo al passo con le altre regioni italiane”. Ma la verità, ha concluso, è che “con il diabete dobbiamo giocare d’anticipo, non rincorrere”.