Detenuto ucciso nel carcere di Sassari: la Cassazione conferma tre ergastoli

Ergastoli confermati dalla Cassazione per tre sardi accusati dell’omicidio nel carcere di San Sebastiano, a Sassari, del detenuto Marco Erittu, trovato senza vita in cella il 18 novembre del 2007, morte archiviata inizialmente come suicidio. Il carcere a vita resterà tale per Pino Vandi e Nicolino Pinna, all’epoca reclusi nel penitenziario sassarese, e per l’agente penitenziario, Mario Sanna.

Tutti e tre erano stati assolti in primo grado, sentenza poi ribaltata in appello. Ora la Suprema corte ha respinto la richiesta del collegio difensivo – Agostinangelo Marras, Patrizio Rovelli, Fabrizio Rubiu e Luca Sciaccaluga – e ha confermato per tutti l’ergastolo. Gli inquirenti avevano riaperto le indagini dopo quattro anni, sulla base delle dichiarazioni del superpentito Giuseppe Bigella. L’uomo, reo confesso e già in carcere per un altro omicidio, si era autoaccusato del delitto e aveva chiamato in correità altre tre persone: i detenuti Pino Vandi e Nicolino Pinna e l’agente Mario Sanna. Gli imputati erano stati assolti in primo grado perché i giudici della Corte d’assise non avevano ritenuto attendibile il pentito, considerato un millantatore che avrebbe avuto come obiettivo uno sconto di pena. Di diverso avviso i giudici di appello: per loro il racconto di Bigella era di una “logica ferrea”.

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