“La Sardegna è stata convertita in Isola carcere“. A lanciare l’allarme è Maria Grazia Caligaris, la presidente di ‘Socialismo Diritti Riforme’, l’associazione che con l’arrivo del nuovo anno ha scattato l’ennesima fotografia sulla situazione nei penitenziari sardi. Il risultato non è dei migliori.
Intanto: su 1.968 detenuti totali, “1.014 arrivano da altre regioni“, ha spiegato la Caligaris e questo in violazione di un “principio irrinunciabile nella vita delle persone private della libertà”. Ovvero il fatto che ha “la pena sia eseguita, salvo eccezioni riferibili a contesti criminali diffusi in un dato territorio, in modo tale da non recidere il rapporto con il proprio ambito affettivo e relazionale, come stabilito dall’articolo 42 dell’ordinamento penitenziario relativo ai trasferimenti, ma anche in riferimento alla regola europea 17.1.”.
La fotografia drammatica della situazione carceraria sarda è arrivata anche nella Penisola, attraverso un approfondimento del quotidiano Il Dubbio. Stando ai dati raccolti dall’associazione Sdr, i 1.014 detenuti in arrivato da altre regioni sono soprattutto “i cosiddetti ristretti in Alta Sicurezza o con il 41 bis“. Per la Caligaris, “la scelta dell’Amministrazione penitenziaria di utilizzare tutti i posti disponibili in Sardegna, ha comportato anche nell’Isola una condizione di sovraffollamento”. L’associazione cita due casi: Oristano-Massama, dove per l’Alta sicurezza ci sono “272 presenze a fronte di 259 posti”. Stessa situazione a Tempio Pausania, “171 detenuti su un massimo consentito di 170”.
Sul fronte anagrafico, rispetto alle 1.968 persone rinchiuse negli istituti penitenziari dell’Isola, “oltre il 50 per cento (1.013 in numeri assoluti) ha un’età compresa tra i 45 e i 70 anni. Il 35 per cento ha un’età compresa tra i 18 e i 44 anni. Quattro le persone tra i 18 e i 20anni, mente sopra i 70 anni i detenuti sono 54, di cui due stranieri. “Situazioni limite – conclude la Caligaris – che avrebbero necessità di un approfondimento sulle circostanze della loro permanenza dietro le sbarre”.