Un centinaio di persone sono tornate a Istrumpadoglios stamattina a Torpé, la località dove la società Medea Italgas sta per realizzare un deposito per lo stoccaggio del gas a qualche decina di metri dalle abitazioni. Gli abitanti del paese però insorgono e stamattina la manifestazione è partita dall’area dove si stanno allestendo i cantieri, con striscioni e fischietti, ha attraversato il paese per poi fermarsi davanti al Municipio dove sono stati ricevuti dai rappresentanti dell’amministrazione comunale. Un comitato spontaneo protesta da giorni e oggi si torna sul campo con la nuova manifestazione, che si sta svolgendo in concomitanza con l’incontro a Cagliari del sindaco di Torpé, Martino Sanna, con l’assessore all’Industria, Anita Pili, dal quale si attende una soluzione.
“Io ho la casa a pochi metri dall’impianto e lotterò con i denti affinché il progetto venga spostato in una zona lontana dal paese – spiega Maria Grazia Conteddu -. Ci dicono da giorni che stanno trattando per una soluzione a Cagliari, ma gli operai stanno tagliando le frasche e spianando l’area e abbiamo appreso che domattina torneranno con i mezzi pesanti. Noi manifesteremo ancora contro l’inquinamento che il deposito ci porterebbe sfiatando ogni mezz’ora sulle nostre abitazioni – aggiunge la residente -. Il sindaco appena rientra in paese ci convochi tutti nel consiglio comunale e riferisca ciò di cui hanno parlato”. “Pretendiamo un incontro con il sindaco in Comune stasera, ma anche con i rappresentanti di Medea – incalza Barbara Carai, esponente del comitato e consigliera di opposizione -. Abbiamo individuato alternative per l’impianto, tra cui quella di un terreno vicino alla Statale 131 dcn, una soluzione che risolverebbe il problema dell’ attraversamento delle vie principali del paese con i mezzi. Aspettiamo che il primo cittadino ci convochi a stretto giro per farci sapere cosa si sta decidendo. Quel che è certo è che lotteremo pacificamente fino quando non ci saranno risposte per individuare l’alternativa: non siamo contro l’impianto – conclude la consigliera -, ma non possono farcelo a pochi metri dalle nostre case”.