La denuncia di due sorelle emigrate a Torino: “Impossibile tornare per le elezioni”

“Buon voto a chi può, io e mia sorella non potremo votare”. Si chiude così, con un augurio amaro, la denuncia di Ilenia Zedda, giovane originaria di Pozzomaggiore, nel sassarese, che con un post su Facebook ha dato voce ai tanti giovani emigrati sardi che non potranno tornare nell’Isola per votare domenica 4 marzo.

Ilenia e sua sorella Elisa, 28 e 20 anni, vivono a Torino. La prima lavora come free lance per agenzie di uffici stampa e insegna scrittura creativa, la seconda studia mediazione linguistica all’università. Impossibile per loro rientrare in Sardegna in vista delle elezioni: i costi dei voli sono proibitivi. Tra le compagnie che collegano l’Isola al continente, Meridiana non atterra a Torino, Alitalia propone un viaggio andata e ritorno, non diretto, da Torino per Alghero a 380 euro (con cinque ore di scalo tra un volo e l’altro), Volotea viaggia solo due volte alla settimana e il biglietto non costa meno di 360 euro. Per esercitare il diritto di voto, le due sorelle Zedda spenderebbero insieme non meno di 740 euro. Anche prenotando con grande anticipo la situazione non sarebbe cambiata.

“Faccio spesso la spola verso casa per lavoro, mancanza di iodio e affetti – racconta Ilenia Zedda. – In genere prenoto il volo per tempo, quasi tre mesi prima di partire: la mia vita è programmata in base ai prezzi delle compagnie low cost Ryanair, Volotea, Blue Air. Con me c’è anche mia sorella, studentessa fuori sede da già due anni. Appena abbiamo saputo delle elezioni ci siamo collegate su un sito di comparazione voli. Il prezzo minimo già quattro mesi fa era di 220 euro solo andata a persona. Nel frattempo abbiamo passato il Natale a casa e al ritorno abbiamo portato con noi la tessera elettorale, sperando di poter votare qui, nel quartiere dove siamo domiciliate, come abbiamo fatto per gli scorsi referendum. Ed ecco la dura realtà: non possiamo votare a Torino. Ma come? I nostri zii in Svizzera hanno votato già da settimane e noi non possiamo votare in Italia? Controlliamo di nuovo i voli, la situazione è peggiorata. Non possiamo spendere quasi 1000 euro per due giorni in Sardegna. È uno stipendio intero dei nostri genitori. Ci guardiamo in faccia, il nostro calendario già programmato per scendere in estate, magari una capatina a Sant’Efisio, i libri che lei deve studiare e quelli che io devo correggere e pensiamo ai cannelloni che farciremo domenica, da sole, senza mamma e babbo e con la tessera elettorale in un cassetto a San Donato, quartiere di Torino. Buon voto a chi può”.

(Ilenia Zedda, foto di Alec Cani)

F.M.

 

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