La Procura di Sassari ha dissequestrato nei giorni scorsi i gruppi 1 e 2 per la produzione di energia elettrica all’interno della centrale di Fiume Santo passati di recente da E.On a Eph. Restano, invece, sotto sequestro i terreni attorno ai serbatoi dove si erano verificati i fenomeni di sversamento di idrocarburi da cui è nata l’intera vicenda giudiziaria per cui erano finiti nel registro degli indagati alcuni dirigenti della multinazionale tedesca. L’importante novità potrebbe sbloccare la situazione delle bonifiche caldeggiate da enti locali e sindacati.
Intanto i rappresentanti del comune di Sassari nella commissione di Vigilanza hanno riferito della situazione alla commissione Ambiente del consiglio. “Nel 2015 i parametri ambientali di controllo della centrale di Fiume Santo sono rimasti al di sotto dei limiti normativi previsti e il serbatoio posto sotto sequestro dalla magistratura all’interno della centrale, dopo un sopralluogo, è risultato pulito”, hanno detto Gianpaolo Mameli e Giannina Chessa. “A oggi è stato tolto il sequestro ai gruppi 1 e 2, resta soltanto per il serbatoio”, hanno confermato i due. Il 27 si riunirà la Commissione. “Chiederemo – hanno concluso – se sono iniziate le demolizioni che, sappiamo, si pagheranno con la vendita del materiale demolito”.