Dallo spazio profondo misteriosi lampi-radio: quattro astrofisici sardi cercano di capire chi li ha mandati

Misteriosi fenomeni cosmici ci parlano dall’universo tramite lampi-radio di natura sconosciuta: la scoperta scientifica di portata mondiale, annunciata oggi nel nuovo numero della rivista Science, è stata osservata da un gruppo internazionale di ricercatori a Parkes, in Australia. Nel team di ricerca che ha registrato i lampi-radio c’è anche un pezzo di Sardegna: quattro studiosi dell’Università di Cagliari e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica hanno contributo, con il radiotelescopio australiano, a documentare il fenomeno su cui oggi è puntata l’attenzione dell’intera comunità scientifica.

Chi o cosa ha mandato questi segnali? “E’ per ora un mistero” rivela uno dei ricercatori, Nicolò D’Amico “quel che è certo è che si tratta di una scoperta incredibile che suggerisce un fenomeno cosmico ancora oscuro”. D’Amico, docente all’Università di Cagliari e associato dell’INAF, ha lavorato insieme a Marta Burgay, Sabrina Milia e Andrea Possenti nella squadra sarda all’interno di un team di astrofisici inglesi, tedeschi, americani e australiani sotto la direzione di Dan Thornton, Università di Manchester, sfruttando i poteri del radiotelescopio di Parkes. Visibili per ora solo sulle onde radio, i segnali sono stati registrati con ritmi elevatissimi: circa diecimila flash al giorno in tutto il cielo, uno ogni dieci secondi per la durata di pochi millesimi di secondo, una frequenza oltre mille volte più grande di quella documentata per i lampi di raggi gamma. Che, fuori dai laboratori di astrofisica, si traduce come una immensa potenza energetica lontanissima e spettacolare, distante fino a 11 miliardi di anni luce da noi: un buco nero, una stella di neutroni o una realtà celeste ancora ignota alla scienza. Su queste rivelazioni si concentrerà nei prossimi mesi una intensa e complessa attività di studio in tutto il mondo, e anche la Sardegna farà la sua parte: si attende l’inaugurazione ufficiale del SRT, Sardinia Radio Telescope, già operativo a San Basilio in provincia di Cagliari e impegnato per ora in attività di calibrazione e validazione. “Grazie al nuovo telescopio sardo, che crediamo sarà pronto per l’autunno, potremo proseguire anche da qui le osservazioni dei lampi-radio, prosegue D’Amico, direttore del progetto SRT. “Uno degli obiettivi sarà quello di confermare i dati che abbiamo raccolto finora, poi potremo organizzare un sistema di allerta perché i lampi-radio possano essere captati anche da altri strumenti: bande visive, gamma, rilevazione di onde gravitazionali. Avere altre rilevazioni ci aiuterà a chiarire la natura di questi fenomeni”. Lo studio dei segnali potrà raccontarci quale materia i lampi hanno captato, quali gas e polveri sono state intercettate, quali corpi celesti sono stati attraversati da questi impulsi, cosa è accaduto nell’universo milioni e miliardi di anni fa.

Francesca Mulas

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