Da Quartu in Brasile con una missione: costruire un carcere per sole donne

Dalla Sardegna a Viana, in Brasile, per costruire un carcere femminile che permetta di separare le detenute donne dagli uomini e insegnare loro attività professionali che vanno dalla panificazione alla pasticceria. È l’obiettivo della suora missionaria Cristina Rodriguez  e di don Gabriele Casu parroco del Sacro Cuore a Quartu.  Presto potrebbe diventare realtà grazie a una legge regionale del 1996 che consente interventi di cooperazione e collaborazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo.

In concreto il progetto si chiama “Dignità, sostegno e formazione: un panificio e una pizzeria per le carceri Apac di Viana in Brasile” e può contare su un finanziamento di 45mila euro ottenuto dal Comune quartese insieme alla Tecnocasa regionale e alla Coldiretti. Destinatarie dell’iniziativa saranno le donne rinchiuse nel carcere federale di Viana nello Stato del Maranhao nel nord est del Brasile – una delle zone più povere del Paese -, dove scontano la pena assieme agli uomini. Sono le donne a pagare il prezzo più alto subendo ogni genere di violenze, maltrattamenti e stupri. Solitamente il loro destino non migliora una volta scontata la pena, perché si trovano costrette a prostituirsi per sopravvivere. Così, suor Cristina Rodriguez, una missionaria che lavora sul campo senza sosta, ha chiamato in Sardegna il parroco del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena, don Gabriele Casu, suo vecchio amico di missione proprio a Viana, e ha chiesto il suo aiuto con urgenza.

“Sono rientrato due anni fa da Viana – spiega don Gabriele Casu -, dopo 12 anni da volontario lì, ma il mio cuore da missionario batte sempre forte per i Paesi come il Brasile e per le persone che hanno necessità del nostro supporto. Ciò che più mi riempie di orgoglio nell’ambito del progetto del carcere femminile e del panificio è il fatto che finalmente siamo riusciti a fare gruppo e rete”.

La consegna della struttura è prevista per ottobre 2020. Con il trasferimento delle detenute dal penitenziario federale a quello femminile si spera di ridurre il numero di stupri, omicidi, e sommosse di varia natura. Grazie ai corsi di formazione alla panificazione si proverà inoltre a creare una professionalità spendibile anche fuori dal carcere, che serva a riabilitare le persone nella società una volta uscite dal penitenziario, e dare un futuro migliore a tante famiglie. “Pane, pizza e dolci sardi tipici quartesi, sono le produzioni che i formatori della Coldiretti insegneranno – spiega il sindaco di Quartu, Stefano Delunas -. Una esperienza che inorgoglisce me come sindaco e come persona, e che metterà in risalto la Quartu solidale che i cittadini hanno riconosciuto, anche in questa amministrazione, in più occasioni”.

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