A Iglesias nasce una nuova realtà di cura che porta con sé un nome carico di significato: Talità Kum, la frase aramaica che – nel Vangelo di Marco – Gesù rivolge a una bambina ritenuta morta per ridarle la vita. Un richiamo potente alla rinascita e alla dignità, che si traduce in un poliambulatorio gratuito destinato a chi, nel territorio, fatica ad accedere alla sanità.
Frutto della collaborazione tra Comune di Iglesias, Diocesi locale (con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana), Asl del Sulcis e la cooperativa sociale Casa Emmaus, il progetto nasce nella sede ristrutturata dell’ex Agenzia delle entrate di via XX Settembre. La struttura ospita da giorni, e ora ufficialmente, ambulatori medici e infermieristici pensati per rispondere alle esigenze sanitarie delle fasce più fragili della popolazione, in un contesto – quello iglesiente – segnato da una crisi occupazionale profonda e duratura.
Il Sulcis è infatti una delle aree più colpite d’Italia per disoccupazione e povertà. Secondo i dati Istat, il tasso generale di disoccupazione nella zona supera il 21%, mentre quello giovanile tocca punte drammatiche vicine al 60%. Numeri che si traducono in ostacoli concreti all’accesso alle cure: per molti, anche solo il ticket rappresenta una spesa insostenibile. E il 7,6% dei cittadini, nel solo 2023, ha rinunciato a curarsi per motivi economici o per le lunghe attese. Talità Kum nasce proprio come risposta a questa emergenza. L’obiettivo è chiaro: garantire cure gratuite di base e specialistiche a chi non può permettersele, attraverso il coinvolgimento di personale volontario – medici e infermieri, spesso in pensione – e la collaborazione con i servizi sociali del Comune, che selezionano l’utenza sulla base dell’Isee. A disposizione, un front office dedicato e una rete sociosanitaria pensata per accompagnare i pazienti lungo tutto il percorso di cura e orientamento.
Oltre alla medicina generale e infermieristica, sono già attive consulenze in specialità come Cardiologia, Oncologia, Psicologia, Neuropsichiatria infantile, Logopedia, Urologia, Ematologia, Nefrologia, Nutrizione e Chirurgia. Il progetto, che già mira ad assistere 600 persone all’anno, punta a crescere, sia per servizi offerti che per numero di pazienti, in base alle risorse disponibili.
Per il sindaco Mauro Usai, Talità Kum è «una delle iniziative più significative degli ultimi anni». E sottolinea come siano spesso proprio le comunità locali, nonostante le difficoltà e la scarsità di mezzi, a dare risposte concrete dove le istituzioni nazionali restano inerti: «Si parla tanto di riforme ospedaliere, ma la vera risposta oggi arriva da questo progetto. La popolazione lo attendeva, e già sta restituendo fiducia». Anche la diocesi di Iglesias, attraverso le parole del vescovo Mario Farci, rivendica il senso profondo dell’iniziativa: «Talità Kum è il segno della nostra attenzione alla vita e alla dignità di ogni persona. In chi soffre c’è la presenza stessa di Dio. E noi abbiamo il dovere di farci prossimi, di prenderci cura».
A nome della cooperativa Casa Emmaus, la presidente Giovanna Grillo ricorda il legame inscindibile tra giustizia sociale e diritto alla salute: «Nel nostro territorio, spesso non ci si cura non per scelta, ma perché curarsi significa non arrivare a fine mese. Abbiamo voluto dare una risposta tangibile, insieme a Comune e Chiesa, dimostrando che il patto tra istituzioni e Terzo Settore può ancora funzionare. Questa è la nostra missione: non voltarsi mai dall’altra parte».