Curava i tumori con gli ultrasuoni, aperto un altro processo contro la dottoressa di Tertenia

Si è aperto nel Tribunale di Lanusei un nuovo dibattimento nei confronti di Alba Veronica Puddu, la dottoressa di Tertenia già a processo in Corte d’Assise a Cagliari per omicidio volontario, circonvenzione di incapace e truffa per aver curato con ultrasuoni pazienti affetti da tumori poi deceduti (accuse per le quali è stata richiesta la condanna a 24 anni e due mesi di reclusione). Questa volta i reati contestati sono truffa aggravata e lesioni personali per patologie non mortali.

La giudice monocratica, Nicole Serra, ha proceduto all’ammissione della lista dei testi del pm e della difesa e ha rinviato al 30 maggio l’esame di alcuni testimoni del Pm e del consulente dell’incidente probatorio. La dottoressa Puddu, già sospesa dall’ordine dei medici di Nuoro, avrebbe curato con ultrasuoni patologie non mortali, come tiroiditi e gastriti, ma in sede di incidente probatorio il medico legale Ernesto D’Aloja consulente del pm Gualtiero Battisti, aveva stabilito che queste cure non solo non hanno sortito alcun effetto, ma in un caso avrebbero aggravato le condizioni del paziente per la sospensione delle cure tradizionali.

L’indagine a carico della dottoressa di Tertenia era partita dopo un’inchiesta de “Le Iene” trasmessa il 19 novembre 2017 su Italia 1, in cui venivano segnalati casi di malati oncologici che avevano abbandonato le terapie tradizionali per quelle proposte da Alba Veronica Puddu. Questa seconda tranche di processo non è stata unita in un unico dibattimento a Cagliari: il gup di Lanusei aveva rigettato la richiesta della pubblica accusa di riunire il tutto in un unico processo davanti alla Corte d’Assise del capoluogo.

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