“Prima di prendere il volo e di unirsi alla nutrita colonia presente nell’area di Bosa, si è guardata intorno. Inizialmente incuriosita per l’attenzione rivoltale dagli operatori che l’avevano appena condotta lì, ha osservato con attenzione la zona e solo dopo aver familiarizzato con quei luoghi, ha aperto le sue ali e si è affidata alle correnti ascensionali per planare alla ricerca della sua nuova comunità”.
Lo raccontano gli operatori di Life Safe for Vultures che ieri insieme all’Agenzia Regionale Forestas, hanno partecipato al rilascio di Cristina, giovane esemplare di grifone, a Badde Orca, nel territorio comunale di Montresta, in un’area che si affaccia a strapiombo sul mare, lungo la costa occidentale della Sardegna.
La sua liberazione segue un periodo di ricovero gestito da Forestas nel Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, a Sassari. A Cristina è stato installato un gps che consentirà di monitorare i suoi spostamenti. L’attività rientra tra le azioni di Life Safe for Vultures: finanziato da Life 2014-2020, il nuovo programma per l’ambiente e l’azione per il clima: “Il progetto – spiegano da Life Safe for Vultures – intende assicurare la sopravvivenza a lungo termine della popolazione di grifoni in Sardegna. Il partenariato, di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, raccoglie l’eredità del progetto Life Under Griffon Wings. Oltre a Università di Sassari e Forestas, sono partner del progetto il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation”.
Ma non solo. “Forte dei risultati ottenuti nella Sardegna nordoccidentale – precisano da Life Safe for Vultures – il partenariato punta ad estendere l’areale di distribuzione di questa specie in altri territori in cui storicamente il Grifone nidificava e faceva parte integrante dell’ambiente e del ciclo naturale, in particolare la parte centro-orientale dell’isola e il sud della Sardegna”.