Subito una piattaforma comune per uscire dalla crisi del comparto lattiero-caseario ovicaprino. Con una programmazione delle produzioni in funzione dei mercati e lo studio di un contratto-tipo, uniforme sull’intero territorio regionale, che regoli, con chiarezza e trasparenza, i rapporti contrattuali tra allevatori e acquirenti privati. Lo ha sottolineato la Copagri Sardegna, nel corso dell’incontro con le organizzazioni agricole convocato oggi dall’Anci. Ma occorre anche che, continua Copagri, la Regione faccia pressing su Roma per l’emanazione del decreto attuativo UE che impone agli acquirenti di latte di comunicare mensilmente allo Stato membro i dati sui litri di latte conferiti.
“Ciò consentirà – spiega l’organizzazione – di avere un quadro veritiero sulla produzione della materia prima; per il latte vaccino il Ministero vi ha già provveduto senza però estendere gli obblighi al latte ovicaprino”. Nella lista delle richieste anche 6 milioni di euro di aiuti a seguito della macellazione di pecore da latte di oltre 4 anni di età, l’emanazione di un bando AGEA finalizzato all”acquisto di pecorino romano e pecorino sardo da destinare agli indigenti per alleggerire i magazzini dalle scorte. Messaggio diretto alla Regione: da viale Trento dovrebbe partire – spiega la Copagri – un programma straordinario di acquisto di pecorino da destinare alle mense pubbliche e ai poveri della Sardegna e un’accelerazione sulle procedure di sostegno economico al settore. Un invito anche ai caseifici sociali Copagri: maggiore aggregazione dell’offerta di pecorino romano, azioni di fusione tra caseifici per incorporazione dei più deboli e sottocapitalizzati.