Crisi Afghanistan, omaggio delle donne: in lutto con l’abito tradizionale sardo

Il Comune di Nuoro sposa la causa delle donne e dei bambini afghani in difesa dei diritti umani e civili e organizza per sabato 28 agosto, di fronte alla chiusa della Solitudine, una manifestazione di solidarietà e protesta con 75 donne vestite in abito tradizionale sardo. Come simbolo di lutto, le partecipanti porteranno un drappo sulla spalla che poi, al termine di un minuto di silenzio, sarà poggiato a terra.

L’iniziativa, promossa dalla Giunta comunale e dal sindaco Andrea Soddu in accordo con la Commissione Pari opportunità della Regione Sardegna che l’ha ispirata, è stata programmata all’interno delle celebrazioni Deleddiane e della 121esima Festa del Redentore.

“La scelta di creare un filo conduttore tra Grazia Deledda e le donne afghane non è assolutamente fatta a caso – spiega il primo cittadino -. Grazia è stata e rimane un simbolo dell’emancipazione femminile e della difesa dei più deboli, sia che si guardi alla sua vita, sia alle figure protagoniste dei suoi scritti. Al contempo – prosegue – vogliamo legare l’iniziativa solidale anche alla Festa per il Cristo Redentore, quale simbolo di pace e rifiuto della violenza e della guerra”.

Sul fronte dell’accoglienza, il sindaco Soddu ha partecipato al tavolo convocato dal prefetto di Cagliari Gianfranco Tomeo per coordinare l’accoglienza in Sardegna dei cittadini afghani, ribadendo la disponibilità di Nuoro a fare la propria parte qualora si rendesse necessario. “Non possiamo restare indifferenti davanti a persone a cui vengono negati i diritti fondamentali e che oggi – chiarisce il primo cittadino -, ci chiedono protezione”.

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