Scontri frontali tra auto, vetture che travolgono ciclisti, moto contro macchine o fuori strada, passanti investiti mentre attraversano sulle strisce. È lunga la lista degli incidenti avvenuti negli ultimi mesi in Sardegna, molte le vittime, tantissimi i feriti. L’ultimo è di due notti fa: un uomo è morto a Cagliari investito da un autobus che viaggiava sulla corsia preferenziale. A pochi giorni prima risalgono altre tre vittime: due anziane travolte da un’auto a Santadi e Carbonia, e un ciclista finito contro un pick-up ad Arzachena. Una lunga scia di sangue che sembra non volersi arrestare. Secondo i dati provvisori forniti dal Compartimento regionale della Polizia stradale, gli incidenti sono in aumento, come è in crescita il numero di quelli mortali. A inizio settembre, sono state 49 le persone che hanno perso la vita lungo le strade sarde, (46 gli incidenti rilevati dalla Polstrada), un numero alto a cui bisogna aggiungere anche gli incidenti mortali rilevati da carabinieri e vigili urbani nei vari centri dell’isola. 36, secondo i dati della Strale le persone ferite, 71 i veicoli coinvolti.
“Abbiamo rilevato un aumento di tutti gli incidenti – sottolinea il comandante della Polstrada di Cagliari Raffaele Angioni – c’è stata anche una crescita anche dei mortali, soprattutto quelli che vedono coinvolti i motociclisti e le due ruote in genere”.
Secondo i dati forniti dalla Stradale il 22,73 per cento degli incidenti è avvenuto di sabato, mentre il 20,45 di giovedì e il 15,91 per cento di domenica, conferma questa che il fine settimana rimane il periodo più a rischio, anche se cinque incidenti sono avvenuti di lunedì, pari all’11,36 per cento. La velocità, distrazione, la cattiva conoscenza delle strade – alcuni incidenti mortali hanno visto coinvolti turisti in vacanza in Sardegna – e delle norme del codice sono tra le cause degli incidenti. Secondo la statistica della Polizia Stradale quasi la metà degli incidenti, 19 pari al 43,18 per cento sono stati causati dalla velocità che ha portato a una perdita di controllo di auto o moto; 11 pari al 25 per cento sono stati gli scontri frontali, 4 sono avvenuti durante un sorpasso, 4 altri 4 per mancata precedenza, 3 gli incidenti che hanno visto coinvolti pedoni.
“Gli incidenti avvengono molto spesso per la distrazione dei conducenti dei veicoli – sottolinea ancora Raffaele Angioni – e per il mancato rispetto, per volontà o per ignoranza, delle norme di comportamento da tenere lungo le strade. Ci sono poi i casi dei turisti, che noleggiano auto o vengono in Sardegna per le escursioni in moto, che non conoscendo il territorio non commisurano la velocità alla strada che percorrono”.
La polizia stradale ha messo in campo tutti gli uomini e i mezzi disponibili “abbiamo ridotto al minimo indispensabile le ferie, ma non ci può essere un poliziotto dietro ogni angolo, bisogna che gli utenti della strada siano più responsabili – commenta ancora in comandate della Polstrada di Cagliari – a volte chi si trova al volante svolge anche altre attività: parla al telefono, invia messaggi e ci è anca capitata la signora che si dava lo smalto alle unghie mentre era ferma al semaforo. Forse si ritiene che stara al volante sia una perdita di tempo che può essere utilizzata diversamente, ma invece l’attenzione dei essere sempre massima”.
Secondo i dati elaborati dalla Polstrada basandosi sulla statistica Istat il costo medio umano per decesso lungo le strade è pari a 1.503.990 euro (valori calcolati dall’ISTAT per l’anno 2010) e il totale del costo sociale in Sardegna per incidenti mortali nel 2017, ad agosto è pari a 70.703.424 milioni di euro, una spesa enorme che in qualche modo ricade su tutta la collettività.
Manuel Scordo