Crac Epolis, la sentenza: inflitti 5 anni a Grauso e 9 anni a Rigotti

di Manuel Scordo

Ventinove anni e 3 mesi di reclusione. E’ la somma complessiva delle condanne inflitte questa mattina per il crac da 130 milioni di euro del gruppo editoriale Epolis, attivo in varie regioni italiane con numerose testate. In particolare sono stati inflitti cinque anni a Nicola Grauso creatore del quotidiano free press, 9 anni ad Alberto Rigotti, 4 anni a Sara Cipollini e Michela Veronica Crescenti, 3 anni e 9 mesi ad Alessandro Valentino, tre anni e sei mesi a John Gaethe Visendi. Tutti dovranno anche pagare le spese processuali.

Il giudice ha anche dichiarato gli imputati inabilitati all’esercizio di imprese commerciali e incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per una durata pari, per ciascuno, alla pena inflitta. Inflitta a Rigotti e Grauso anche l’interdizione dai pubblici uffici in perpetuo
dai pubblici uffici e legalmente durante l’esecuzione della pena. Cinque anni di interdizione anche per Cipollini, Crescenti, Visendi e Valentino.

Condannati tutti al risarcimento del danno nei confronti dei giornalisti che si sono costituiti parte civile nel processo penale con gli avvocati Roberto Cao e Giuseppe Putzu. Non è stata prevista alcuna provvisionale quindi per ottenere il risarcimento bisognerà adesso avviare una causa civile. L’inchiesta era partita subito dopo la chiusura delle testate free press e aveva portato all’arresto dei vertici societari tra i quali Rigotti finito in carcere e Sara Cipollini e Vincenzo Maria Greco andati ai domiciliari.

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