I nuovi focolai di coronavirus portano a una nuova stretta sui controlli in porti e aeroporti. Anche in Sardegna. Con un’ordinanza emanata ieri notte il presidente della Regione, Christian Solinas, ha stabilito che i passeggeri in arrivo dai Paesi considerati a rischio prima di sbarcare in Sardegna lo facciano dopo essersi sottoposti a un tampone. In alternativa avranno l’obbligo di effettuare il controllo una volta sbarcati.
In particolare il provvedimento è rivolto a coloro che giungono in Sardegna dopo aver soggiornato o essere transitati in Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Dovranno dimostrare di essere negativi al coronavirus con un certificato di un tampone eseguito nei tre giorni precedenti. In assenza di questo documento, avranno l’obbligo (se possibile) di sottoporsi al test al momento dell’arrivo negli scali sardi altrimenti entro 48 ore dall’arrivo in Sardegna.
Nella stessa giornata di ieri Solinas era intervenuto sull’opportunità di prevedere test rapidi per coloro che provengono dalle aree più a rischio di paesi Ue o extra Ue. “Una linea di prudenza da me indicata mesi fa ma non fui ascoltato. Preoccupa soprattutto – precisa Solinas – l’aumento dei casi tra i giovani, di cui abbiamo avuto qualche segnale preoccupante anche in Sardegna, pur in un quadro che, nella nostra regione, si mantiene su livelli molto bassi”.