L’invasione turistica in Costa Smeralda ha portato il coronavirus dove praticamente non c’era. Feste e discoteche hanno fatto dilagare il Covid e il sindaco di Arzachena ci tiene a precisare che i contagi siano arrivati dall’esterno e siano aumentati per colpa di chi non si è preoccupato e, secondo lui, dovrà pagarne le conseguenze. “Durante il periodo del lockdown, il Comune ha registrato un unico contagiato da Coronavirus che è stato ricoverato per 4 mesi e mezzo all’ospedale di Sassari.- ricorda il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda -. Oggi ne registriamo complessivamente 123: è evidente che si tratta di casi di importazione, arrivati qui dopo l’apertura delle frontiere intra-regionali”.
“Adesso la situazione è sotto controllo – assicura, invitando i turisti ad approfittare di settembre per le vacanze -, ma l’irresponsabilità dei singoli prima e poi la cattiva informazione hanno fatto un danno enorme in termini economici e di immagine. Il mio territorio paga un conto salato per quanto avvenuto in alcuni noti locali notturni e per le notizie distorte divulgate a tal proposito – spiega il primo cittadino che ha la Costa Smeralda all’interno del territorio che amministra -: registriamo l’annullamento di eventi internazionali, disdette negli alberghi, chiusure anticipate di bar e ristoranti con conseguenti licenziamenti“.
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“Da vittime siamo divenuti carnefici, secondo quanto viene raccontato. Ricordo che in 130 strutture ricettive, duemila seconde case e centinaia tra ristoranti, bar e locali vari presenti nel territorio non si sono verificati casi di positività e che la Sardegna ha aperto i suoi confini a fine giugno come regione Covid-free. Laddove sono state rispettate le misure a contrasto della diffusione del virus, sia da parte degli imprenditori che da parte dei clienti, non si sono verificati contagi”, chiarisce Ragnedda. “Arzachena è una destinazione sicura, settembre è un mese straordinario per vivere il mare, godere delle bellezze naturalistiche e del patrimonio storico che offre. Il fatto che almeno 80mila persone al giorno ad agosto l’abbiano scelta lo dimostra. Ma chi non ha rispettato le regole dovrebbe pagare per la condizione in cui ci troviamo oggi”