Nel giro di pochi giorni è aumentato da 30 a 45 il numero delle province nelle quali il valore dell’incidenza è salito di almeno il 40 per cento rispetto a quello dei sette giorni precedenti.
L’elenco include Roma e Torino. Inoltre 16 di queste province hanno raggiunto il valore-soglia di 50 casi a settimana per 100mila abitanti.
Nel giro di pochi giorni è aumentato da 30 a 45 il numero delle province nelle quali il valore dell’incidenza è salito di almeno il 40 per cento rispetto a quello dei sette giorni precedenti.
L’elenco include Roma e Torino. Inoltre 16 di queste province hanno raggiunto il valore-soglia di 50 casi a settimana per 100.000 abitanti. È quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Ma la Sardegna in controtendenza: “è l’unica regione che al momento non appare coinvolta nella ripresa dei contagi, sia a livello regionale che provinciale”. E la motivazione, secondo l’esperto, è ben precisa: “Considerando i grandi valori attuali dell’incidenza nei Paesi della penisola balcanica, in alcuni dei quali la situazione è grave come in Romania e Bulgaria, è importante un controllo capillare dei flussi in entrata nel nostro Paese: la situazione della Sardegna ne è la riprova”.
Dall’analisi emerge poi che ci sono altre 20 province in cui l’aumento è compreso tra il 20 e il 40 per cento e tra queste c’è anche quella di Milano. “Trieste – prosegue Sebastiani – continua a subire il valore più alto dell’incidenza (184 casi a settimana per 100.000 abitanti) e tutte le province del Friuli Venezia Giulia sono coinvolte”.