La Sardegna è salva e resta bianca come tutte le altre regioni italiane. Nell’Isola però continua a essere alta l’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive da parte dei pazienti Covid: il tasso è al 9,2 per cento, il valore peggiore d’Italia che la Sardegna divide con la Sicilia.
Insomma, le due Isole condividono un primato negativo che è contenuto nel consueto report settimanale elaborato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il ministero della Salute. Il tetto massimo per le Rianimazioni è del 10 per cento. Ma tale soglia va superata insieme a quella dei reparti ordinari Covid, al 15 per cento, perché ci sia il declassamento in zona gialla. Dopo la Sardegna e la Sicilia, ecco a distanza la Toscana col 6,7, la Calabria al 6,5 e l’Emilia Romagna al 5,8 per cento.
La Sardegna non brilla nemmeno sull’altro valore centrale nel monitoraggio settimanale, ovvero l’incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti, il cui valore massimo è 150, mentre il minimo è 50. La nostra Isola ha registrare ancora una volta il peggior dato d’Italia, con un valore pari a 156,4. Seguono Sicilia con 155,8 e Toscana con 127,3. Il periodo di riferimento riguarda i sette giorni che vanno dal 13 al 19 agosto.
Dopo le tre regioni col dato peggiore, ecco Umbria (92,6), Emilia Romagna (87,5) e Calabria (81,4) che sono comunque sotto quota cento. Cinque le regioni non raggiungono nemmeno i 50 casi: si tratta di Friuli Venezia Giulia (46,1), Lombardia (34,9), Molise (24,6), Piemonte (38) e Puglia (43,9).
Malgrado l’incidenza settimanale dei casi a 156,4, quindi oltre 6 casi sopra la soglia massima dei 150, la Sardegna resta in zona bianca perché non ha superato il tetto previsto con le ospedalizzazioni. Ovvero occupazione dei posti letto in Terapia intensiva sopra il 10 per cento (l’Isola è al 9,2) e 15 per cento nei reparti Covid ordinari.