L’aumento dei contagi e soprattutto le percentuali dei ricoveri sono il campanello d’allarme che potrebbe portare a delle novità per l’ultima parte dell’estate in Sardegna che, assieme a Lazio e Sicilia, rischia di diventare zona gialla. Questo potrebbe verificarsi se venisse superata la soglia del 10 per cento di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e il 15 nei reparti ordinari. Per ora, la Sardegna è al di sotto di questo limite ma i numeri sono in crescita. Dalla cabina di regia e dal Consiglio dei ministri potrebbero essere adottati provvedimenti come mini zone rosse e restrizioni localizzate nei territori delle regioni turistiche – come la distanza tassativa di dieci metri tra gli ombrelloni o la mascherina all’aperto – per scongiurare l’aumento dei contagi a metà agosto, quando si registrò un picco tra i giovani.
Nell’Isola ci sono 32 Comuni che superano la soglia critica dei 250 casi per 100mila abitanti motivo per cui sono scattate nuove restrizioni in diversi centri. Tornano l’obbligo della mascherina all’aperto in vari territori del Cagliaritano e dell’Oristanese, mentre la sindaca di Maracalagonis impone anche 10 metri di distanza tra gli ombrelloni nelle spiagge, anche quelle libere. E si tratta solo di alcune delle prescrizioni che i primi cittadini stanno adottando – di norma sino al 5 agosto – per cercare di arginare la risalita dei contagi in diverse zone di tutta la Sardegna.