In Sardegna sono oltre 4.000 i pazienti fragili da proteggere dal rischio di forme gravi di Covid, mediante profilassi pre-esposizione con la combinazione di anticorpi monoclonali. Nell’Isola sono ad oggi disponibili circa 1.000 dosi, ma scadranno a fine luglio. Per questo l’assessorato alla Sanità della Regione manderà una nota a tutti i centri per sollecitare la somministrazione. È quanto emerso nel l’incontro promosso da Senior Italia FederAnziani in collaborazione con AstraZeneca. Interessati i pazienti trapiantati, affetti da patologie onco-ematologiche, in trattamento chemioterapico attivo, oppure con farmaci immunosoppressori per patologie ad esempio reumatologiche o neurologiche, o colpiti da immunodeficienze primarie.
“Oltre i pazienti trapiantati di rene anche i pazienti nefropatici in terapia immunosoppressiva potrebbero essere considerati eleggibili per tale profilassi – spiega Antonello Pani, ordinario di Nefrologia all’Università di Cagliari e direttore del Dipartimento di riproduzione genitourinario malattie e trapianti di rene al Brotzu -. Oggi abbiamo un’arma efficace di profilassi prima del contatto con il virus e questi pazienti, che abbiano evidenza di scarsa o nulla risposta al vaccino, potrebbero essere protetti con la combinazione di due anticorpi monoclonali umani, tixagevimab e cilgavimab. Tale combinazione ha già dimostrato di ridurre di circa l’83 per cento a sei mesi il rischio di sviluppare il Covid sintomatico in soggetti fragili (immunosoppressi) non vaccinati o con scarsa risposta al vaccino. Una singola dose, somministrabile per via intramuscolare, determina una protezione duratura, per almeno 6 mesi”. Conferme dalla Regione: “Invieremo quanto prima una circolare a tutti i centri dell’isola per sollecitare la somministrazione della combinazione di anticorpi monoclonali per la profilassi del Covid-19 alle categorie di pazienti fragili indicate da Aifa – afferma l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu -. È fondamentale tutelare questi cittadini. Vogliamo procedere ad allargare il numero delle strutture accreditate presso le quali sarà possibile accedere al farmaco”.