Una dottoressa in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano è rimasta in turno tra sabato e domenica per 18 ore consecutive, “ben oltre il termine massimo delle 12 previste dalle norme”, per l’assenza dei medici. È la denuncia del movimento indipendentista ‘Caminera Noa’ che in una nota parla di un sistema sanitario “ormai al collasso nell’indifferenza generale e specialmente delle istituzioni, impegnate nella solita vuota propaganda o nello scarica barile sulle responsabilità di chi ha portato la sanità sarda allo sbando”.
“Notizie di questo genere si susseguono ormai ininterrottamente, fatti straordinari che diventano ordinari nella loro continuità – afferma il movimento -. È evidente che il problema non è il Covid, ma l’assenza di assistenza sanitaria e di strutture ospedaliere adeguate e ben distribuite sul territorio. Ed è altrettanto evidente che lo sfacelo a cui stiamo assistendo è il risultato di decenni di politiche volte a promuovere la sanità privata a discapito di quella pubblica”. Il movimento Caminera Noa chiede “un immediato cambio di rotta e un potenziamento della sanità pubblica con il ripristino dei reparti e delle strutture ospedaliere chiuse, nonché un maggiore controllo del rispetto dei diritti dei pazienti e dei lavoratori”.