Ignazio Cordeddu ha 67 anni, un lungo passato da sindacalista e uno sciopero della fame cominciato ieri, 18 aprile, a mezzogiorno. Cordeddu è uno dei pazienti fragili della Sardegna. Nel suo caso la prima malattia è una cardiopatia, a cui si è aggiunto un ictus. “Eppure – spiega – da due mesi chiedo invano un vaccino. Ma soprattutto non si capisce a chi dobbiamo rivolgerci”.
Cordeddu ha cominciato a digiunare per protesta. “Nel pieno di una pandemia non sono accettabili ritardi e dimenticanze nella vaccinazione dei pazienti fragili”. L’ex sindacalista spiega: “Sul portale di ‘Sardegna salute’ non ci possiamo registrare. Ai numeri dell’Ats nessuno risponde. Nessuno ci sta contattando. Davvero non si capisce quando abbiano deciso di immunizzarci”.
In un messaggio diffuso sui social, Cordeddu ha scritto: “Non si può morire di Covid-19 a causa della dabbenaggine dei decisori politici e sanitari di nomina politica. Ricordo a tutti coloro che leggeranno il post che sono un malato con patologie esenti, un cosiddetto fragile, e ad oggi pur essendo cardiopatico, un malato neurologico e assuma pastiglie per abbassare la glicemia, non ho diritto di sapere se mi vaccineranno e quando”.