La linea di Christian Solinas sulla morbidezza nei controlli, ovvero la registrazione attraverso il sito della Regione per certificare di essere sani, non funziona più, visti i numeri dei contagi che stanno salendo anche in Sardegna. Così l’Ats, la Asl unica isolana, ha spostato proprio personale negli aeroporti per fare i tamponi rapidi: l’esito viene dato entro 24 ore. La precedenza nel test anti-Covid viene data a chi arriva dai Paesi a rischio. E sono quattro quelli inseriti nella lista nera: Croazia, Grecia, Malta e Spagna.
Apripista della nuova gestione degli arrivi è stato lo scalo di Cagliari, dove nel primo pomeriggio sono stati fatti i primi tamponi ai turisti sbarcati dal volo decollato da Madrid. Da stamattina è attrezzato lo scalo di Olbia, in giornata le postazioni dovrebbero essere allestite anche ad Alghero. L’obiettivo è sempre lo stesso: contenere quanto più possibile l’avanzata del coronavirus che ieri ha fatto contari dodici infetti e c’è il caso dell’intero vilaggio turistico blindato a Santo Stefano, nell’arcipelago di La Maddalena.
L’Ats sta pensando di avviare controlli a campione, sempre attrevrso i tamponi rapidi, anche nei porti, dove le navi continuano ad arrivare a pieno carico. Del resto il problema sono soprattutto gli asintomatici che non sanno di essere malati, ma sono contagiosi. Ovviamente in caso di esito del tampone positivo, scatta la quarantena. Anche per le persone che hanno viaggiato in aereo accanto ai malati.
