Famiglie dei pazienti costrette a spostamenti di decine di chilometri. E attese accalcati in pochi metri quadri per medicine e alimenti speciali. È la situazione descritta dall’Usb pensionati in una lettera consegnata oggi in Prefettura in occasione dell’ennesimo sit-in di protesta. Prima dell’emergenza Covid i giorni disponibili per il servizio di consegna erano tre. Attualmente – spiegano i pensionati – il servizio viene erogato solamente in due mezze giornate, nella mattina del lunedì e nel pomeriggio del mercoledì. “La riduzione a due mezze giornate – questa l’accusa – comporta l’esatto contrario di quanto sarebbe utile e consigliabile in tempi di Covid 19, in quanto determina una maggiore concentrazione di persone.
Un esempio: “Chi si è dovuto recare lunedì 31 agosto alla farmacia territoriale Asl di Via Bizet a Quartu – questo il racconto di una delle giornate no – ha sperimentato, in anticipo sulla cattiva stagione, cosa succederà il prossimo inverno: gli utenti (una ventina) erano concentrati in uno spazio di circa diciotto metri quadri per difendersi da pioggia e grandine, in attesa di superare le due file che permettono di accedere al ritiro dei farmaci. Questa situazione, a nostro avviso, mette a rischio la salute degli utenti, e la tensione che provoca la lunga ed estenuante attesa può portare a incidenti tra gli stessi e fra questi e il personale addetto al servizio”. La proposta: “Sarebbe auspicabile la consegna a domicilio come già avviene per i pannoloni, o il ritiro nelle farmacie diffuse sul territorio”. Una delegazione è stata ricevuta in Prefettura.