“Nessuno perderà il proprio alloggio alla casa dello studente dell’Ersu di Cagliari“. Un chiarimento, fatto dai vertici dell’Ente regionale per il diritto allo studio, che ha l’obiettivo di fare luce dopo la notizia diffusa nelle scorse ore e per “tranquillizzare gli studenti stessi e le famiglie perché trattasi di un grosso fraintendimento”. A firmare il comunicato sono il presidente, Michele Camoglio, insieme ad Antioco Floris, Kikko Orrù, Cosimo Ghiani e Gianluigi Piras, membri del consiglio di amministrazione. Non ci sarà nessuno sfratto perché l’Ente è consapevole che “a nessuno studente può essere consentito di effettuare spostamenti in deroga al Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri attualmente in vigore che regolamenta le restrizioni sulla mobilità e tanto meno gli spostamenti possono essere indotti da un ente pubblico”. Inoltre ogni provvedimento dell’Ersu che abbia implicazioni sui vincoli imposti dall’emergenza sanitaria “potrà essere emesso solo previo parere delle autorità competenti ed in totale sicurezza della salute degli studenti stessi e nessuno studente verrà obbligato a lasciare l’alloggio neanche quando le restrizioni saranno superate poiché i diritti acquisiti possono essere mutati solo su base volontaria”.
Poi, aggiungono i rappresentanti che la decisione è stata presa “a prescindere dagli eventuali risparmi che una simile iniziativa potrebbe arrecare all’Ente nello stesso interesse degli studenti. Su diritti e salute non si può e non si deve risparmiare”. Infine, l’amministrazione sta valutando la possibilità di “distribuire i pasti a domicilio per quegli studenti che al momento permangono in città nelle strutture abitative dell’Ersu”.