La Costa Smeralda, con la sua nuova proprietà araba, resta sotto la lente della Procura di Tempio. Dopo il caso dei 79mila euro dati al Comune di Arzachena (dove ricade Porto Cervo) per pagare i vigili urbani estivi, adesso sarebbero spuntati i soldi usati dal gruppo del Qatar per garantire il carburante a una motovedetta della Guardia Costiera.
Anche questo secondo filone investigativo è in mano al procuratore capo Domenico Fiordalisi che, al momento non starebbe ipotizzando alcun reato, ma appunto vuole capire per quale ragione la “Servizi Consortili” avrebbe erogato i soldi alla Capitaneria, scrive L’Unione Sarda oggi in edicola. Da un primo accertamento risulta che i denari sarebbero stati utilizzati per pagare il carburante alla motovedetta in servizio in Costa Smeralda. Ma siccome il Qatar gestisce anche la Marina di Porto Cervo, il procuratore vuole verificare se quel favore, nel caso in cui fosse accertato, abbia poi comportato vantaggi per le società degli emiri.
La “Servizi Consortili” è sempre amministrata da Mariano Pasqualone, già finito sul registro degli indagati con l’accusa di corruzione per i 79mila elargiti al Comune, in qualità di Ad della “Sardegna resort”. Ieri Fiordalisi ha fatto scattare il blitz negli uffici della Guardia Costiera di Golfo Aranci, con la quale la “Servizi Consortili” avrebbe stipulato anche una convenzione per i buoni pasto dei dipendenti.