Ottanta euro per un vaccino che in realtà va somministrato gratuitamente, così come disposto dal ministero della Salute con un’apposita circolare (leggi). Emanata oltre sei mesi fa, in Sardegna è passata inspiegabilmente sotto silenzio e ancora oggi gli ambulatori delle Assl, le Aziende socio sanitarie locali, battono cassa. Nello specifico si parla del vaccino anti-rotavirus, impiegato per prevenire le gastroenteriti neonatali “che possono assumere anche quadri molto severi”, specifica il ministero nella circolare, invitando gli operatori “a promuovere la vaccinazione” gratuita per tutti i nati a partire dal 2017. Il documento è datato 14 agosto 2017 e, complice con molta probabilità la data ferragostana, in Sardegna pare che nessuno se ne sia accorto.
Il primo effetto di questa ‘dimenticanza’ arriva due settimane dopo, il primo settembre 2017, quando l’Azienda tutela salute rende noto un documento sulle vaccinazioni (guarda), poi ripreso e pubblicato da tutte le Aziende socio sanitarie locali nei rispettivi siti istituzionali. Nella nota si legge l’anti-rotavirus è sì gratuito, ma solo per i nati dal primo gennaio 2018. Atti e numeri alla mano, significa che i circa 10mila nati nel 2017, sono stati potenzialmente privati del vaccino anti-rotavirus. A meno che non si mettesse mano al portafogli. Eppure il ministero caldeggiava la vaccinazione e ad agosto invitava gli operatori a “recuperare” i bimbi classe 2017 per somministrare il vaccino, con l’obiettivo di “incrementare la protezione nei confronti di malattie potenzialmente gravi e a rischio di ospedalizzazione, di complicanze e di decesso”. Peccato che quella circolare sfugga a tutti gli uffici.
Il ministero torna alla carica a settembre. L’assessorato regionale alla Sanità avvia quindi un’interlocuzione con l’Ats e, a cascata, con le Assl. A novembre quindi gli uffici dell’assessorato guidato da Luigi Arru invocano ulteriormente la corretta applicazione del sistema di vaccinazioni e ricorda, dicono fonti interne, che l’anti-rotavirus è gratuito a partire dai nati nel 2017. C’è quindi il primo tentativo di correggere il tiro, seppur a due mesi dalle indicazioni ministeriali.
Quel che lascia perplessi è che nonostante la corrispondenza incrociata tra ministero, assessorato, Ats e Assl, da fonti privilegiate si apprende che proprio oggi, a distanza di mesi, l’Ats ha inviato l’ennesimo documento ai servizi di prevenzione delle Assl, ed è stata ‘costretta’ a ricordare nuovamente la gratuità dell’anti-rotavirus per i nati nel 2017. Dalla circolare del ministero sono trascorsi oltre sei mesi, come detto, quindi le precedenti indicazioni di assessorato e Ats evidentemente avevano sortito effetti poco apprezzabili.
Nel frattempo, ci sono genitori che per questioni di bilancio familiare hanno rinunciato al vaccino e altri che invece hanno pagato per un servizio gratuito. Qualcuno ha chiesto lumi, in particolare sul distretto di Cagliari, che si estende fino a Isili e conta il bacino di utenti più nutrito. Si parlerà anche di questo nella riunione convocata martedì mattina, 27 febbraio, tra Ats e responsabili della prevenzione delle Assl. Tema dell’incontro: vaccini e anti-rotavirus gratuito. E corsa al rimborso.
Pablo Sole