Continua – da parte di una delle imbarcazioni italiane – il recupero del materiale inquinante fuoriuscito da una delle due navi che si sono scontrate domenica al largo della Corsica. Lo rende noto la Guardia Costiera italiana che, sotto il coordinamento delle autorità francesi, sta partecipando alle attività di messa in sicurezza del tratto di mare dove si è verificato l’incidente. Del recupero si sta occupando uno dei tre mezzi antinquinamento della Castalia, la società convenzionata con il ministero dell’Ambiente. Continua inoltre il monitoraggio della zona da parte dei mezzi aerei e navali della Guardia Costiera e sono stati acquisiti anche una serie di elementi di carattere tecnico sulle due unità coinvolte nell’incidente. Lo scontro avvenuto tra due navi – una motovane e una portacontainer – al largo di 14 miglia da Capo Corso ha provocato l’uscita di centinaia di metri cubi di ‘fuel oil’ (olio carburante), la chiazza nel mare è ampia 20 chilometri.
L’allarme lanciato dal sindaco de La Maddalena. “Da anni le Nazioni Unite danno raccomandazioni per garantire massima tutela rispetto al traffico marittimo internazionale nelle Bocche di Bonifacio, ma quelle misure non sono pienamente operative”. Lo lamenta il sindaco di La Maddalena, Luca Montella, in seguito alla collisione navale nel Tirreno. Per il primo cittadino sardo l’incidente conferma che “il problema non sono solo le navi cisterna, ma tutte quelle di dimensioni tali da mettere a rischio l’ambiente per la quantità di combustibile necessaria per la trazione”. Alla luce di quanto accaduto, Montella lancia l’allarme. “L’arcipelago maddalenino non può permettersi uno sversamento di oltre 13 chilometri quadrati di idrocarburi. Auspichiamo che qualcosa si muova, si incentivi anzitutto l’impiego del pilota a bordo nel transito delle Bocche”. Quel tratto ogni anno “è attraversato da oltre 3mila navi – prosegue il sindaco di La Maddalena – e l’80% è ad alto rischio ambientale per il combustibile a bordo”. Montella ricorda infine che “La Maddalena sostiene il progetto internazionale di tutela delle Misure associate di protezione dedicate a un’area di mare particolarmente sensibile come le Bocche di Bonifacio, dalla cui salvaguardia dipende il benessere della Sardegna e dell’Italia sul piano ambientale, economico-sociale e del trasporto marittimo”.