Corruzione negli appalti, blitz a Nuoro. Arrestati vertici Consorzio industriale

Per realizzare un impianto di rifiuti e uno fotovoltaico avevano costituito una fitta rete di rapporti tra la Sardegna e la Penisola, che è finita nel mirino dei carabinieri. Un’operazione iniziata stamattina all’alba attraverso perquisizioni e sequestri ha portato agli arresti domiciliari, con sospensione dagli incarichi, il presidente e il direttore generale del Consorzio industriale provinciale di Nuoro (Cip) rispettivamente Pier Gavino Guiso e Salvatorico Mario Serra. Obbligo di dimora, invece, per l’imprenditore calabrese Tonino Marchio e per il consulente e mediatore di società operanti nel settore dei rifiuti, Donato Sabatino, inquisiti entrambi nell’ambito di una gara d’appalto per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti nell’area industriale di Ottana. Stessa misura cautelare per il direttore della società ‘Antica fornace villa di Chiesa’ che opera a Ottana, Antonio Busi, e del consulente Luigi Zilli.

Guiso e Serra sono accusati di istigazione alla corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente e di istigazione alla corruzione per una vicenda di lotti in cui realizzare impianti di energia alternativa, con l’aggravante per Serra del falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico. Gli altri quattro indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà di procedimento di scelta del contraente e istigazione alla corruzione. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Nuoro Claudio Cozzella, su richiesta dei sostituti della Procura nuorese Andrea Ghironi e Tommaso Giovannetti.

I dettagli. La prima vicenda riguarda i rapporti tra il Consorzio industriale di Nuoro e le società riconducibili all’imprenditore Tonino Marchio. Ci sarebbero stati degli accordi tesi a condizionare una gara d’appalto, che il Consorzio era in procinto di bandire, per la realizzazione di una piattaforma per il trattamento di rifiuti. L’opera era stata finanziata dalla Regione Sardegna con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro. Al tempo stesso dal Consorzio industriale sarebbe stato chiesto denaro per affidare i lavori per lo svuotamento e la bonifica di una vasca contenente rifiuti speciali. Gli accordi, riporta una nota dei carabinieri, sarebbero stati mediati dal consulente Donato Sabatino che di fatto avrebbe reso possibile il collegamento tra parte pubblica e imprenditore privato.

La seconda vicenda riguarda un presunto accordo illegale tra i vertici del Consorzio industriale ed il direttore della ‘Società Antica Fornace’ volto ad eludere una procedura comparativa e consentire la sottrazione di alcuni lotti, d’interesse per quella società, dalla gara pubblica di terreni destinati in concessione trentennale per la realizzazione di impianti fotovoltaici.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share