Coronavirus, l’appello dei sindaci sardi: “Più controlli e maggiore informazione”

La situazione di emergenza da Coronavirus coinvolge i sindaci, impegnati in prima linea nell’affrontare la situazione a contatto con le proprie comunità. Per questo motivo l’Anci Sardegna ha deciso di inviare al presidente della Regione, Christian Solinas, una serie di richieste per rendere più efficace la gestione delle eventuali urgenze. L’associazione dei primi cittadini riveste un ruolo di raccordo fra i Comuni e di “sollecitazione per gli organismi regionali – sottolinea il presidente, Emiliano Deiana – senza peraltro avere potere decisionale nelle azioni di contrasto al Covid-19, delegato allo Stato e alla Regione”.

L’Anci ha chiesto che gli enti locali (Anci Sardegna, Cal, sindaci comuni capoluogo) abbiano un canale diretto con il governatore o con gli assessori delegati sulle questioni di maggiore rilevanza e incidenza su salute e ordine pubblico. Chiesto anche un contatto diretto per i sindaci e i Comuni, con le strutture tecniche della Regione che si occupano di coronavirus perché “occorre, in maniera indifferibile, migliorare la cinghia di trasmissione fra il centro e la periferia”, sottolinea Deiana. A questo si aggiunge la richiesta di una comunicazione diretta da parte dell’Ats coi sindaci sede di ospedale per condividere tutte le informazioni relative alle strutture ospedaliere; la presenza per 24 ore del direttore dell’Anci o di un suo delegato nella centrale operativa della Protezione civile.

Il presidente dell’Anci ha richiesto anche un software per la condivisione con i Comuni e le prefetture delle anagrafiche dei soggetti che si trovano in quarantena e la comunicazione in tempo reale da parte dell’Ats ai sindaci di eventuali positività al coronavirus, già da primo tampone. Per Deiana, inoltre, serve un “inasprimento dei controlli nelle aree a maggiore pressione antropica (città e aree costiere) e coordinamento con le prefetture sulle azioni di controllo”. Passaggio anche sui dispositivi di protezione individuale (dpi) per il personale medico e paramedico, per i medici di famiglia, per i comuni, le organizzazioni di protezione civile locale, la polizia locale, gli addetti del trasporto pubblico locale, gli operatori socio sanitari delle cooperative che operano anche attraverso i Plus nei servizi alle persone più fragili”. Infine, richiesta una “sollecitazione da parte del presidente della Regione agli organismi preposti a effettuare controlli a tappeto nei luoghi di lavoro privati circa il rispetto degli accordi recentemente siglati fra il Governo e le organizzazioni sindacali”.

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