Coronavirus, formazione professionale: grido d’allarme di quattromila lavoratori

Interventi urgenti per la tutela del sistema della formazione professionale in Sardegna. Un mondo che coinvolge 10mila utenti, circa quattromila lavoratori (tra dipendenti e collaboratori) e un indotto di oltre 500 fornitori di beni e servizi. Con un valore finanziario complessivo che sfiora i 25 milioni di euro annui. Massima attenzione, velocità, certezze sulla formazione online: serve subito un confronto con la Regione. Sono le richieste dei rappresentanti del settore formazione: l’attività nelle prossime settimane sarà congelata a causa dell’emergenza coronavirus.

“Asaf, C.e.s.fo.p. e Co.re.form.- si legge in una nota- esprimono grande preoccupazione per gli esiti della sospensione di tutte le attività in affidamento e sulle ricadute per utenti, imprese, comunità e territori coinvolti nei diversi progetti, che produrranno abbandoni di massa delle attività di formazione già avviate e metteranno le 40 agenzie formative dell’isola nella sostanziale impossibilità di rendicontazione dei costi diretti che nel frattempo continuano a maturare creando insanabili perdite che ben presto condurranno a massicci licenziamenti”.

Appello alla Regione: “Ponga in essere, al pari di quanto si sta prevedendo per altri settori produttivi, provvedimenti specifici per l’accelerazione immediata delle liquidazioni relative ai crediti del sistema non ancora effettuate e per un contributo mirato all’adeguamento tecnologico e didattico del Sistema delle Agenzie Formative accreditate che consenta di garantire la partecipazione alle attività attraverso la Formazione a distanza/e-learning. Nell’immediato futuro sarà certamente necessario il ricorso alla formazione on line ed alle altre politiche attive per sostenere disoccupati, occupati con esigenza di adeguamento delle competenze, imprese e territori, nella fase di riposizionamento produttivo che dovremo affrontare sin dai primi momenti della ripresa”.

Le richieste immediate: tempestività nel pagamento dei crediti maturati e incagliati nelle maglie della burocrazia regionale e finanziamenti mirati all’adeguamento tecnologico delle Agenzie e salvaguardia (anche con strategie eccezionali) di tutti i livelli occupazionali.

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