Coronavirus, cuce e regala mascherine: la storia di Alagie migrante e sarto

Ha le mani d’oro e un cuore grande. Alagie Tamba, 25 anni, originario del Gambia, è al lavoro senza sosta nel suo “atelier”, nell’appartamento a Valledoria che divide con due amici. Di primo mattino accende la Necchi per cucire le preziosissime mascherine per la protezione dal contagio del coronavirus. “Ciao a tutti. Sono un ragazzo del Gambia e abito a Valledoria, sono un sarto. Mi offro volontario per fare mascherine gratuitamente Chi interessato mi contatti in privato, grazie forza Italia”, ha postato Alagie su Facebook toccando il cuore di tutti per la sua generosità. Il post ha generato un mare di like e commenti, ma non solo. “Apprezziamo da tempo Alagie e appena abbiamo visto il post lo abbiamo inserito nel nostro gruppo di volontari di Valledoria, per lo più donne, creiamo per poi donare gratis a chi le richiede le mascherine in Tnt, il tessuto non tessuto donato da un’azienda lombarda”, spiega Beatrice Serra.

“Da quando è arrivata l’emergenza anche io come tutti sono rimasto in casa. Con le mani in mano non potevo stare – racconta all’Ansa Alagie – in tv e sui giornali ho letto che servivano mascherine, così mi sono messo a farle. All’inizio usavo filati di cotone multicolore con motivi africani, a pois o tinta unita donati dai miei connazionali e dai valledoriani. Cucire mi piace, ma ancor più mettermi al servizio degli altri in un momento di bisogno. È il minimo che potessi fare per manifestare la gratitudine per l’accoglienza avuta in Sardegna: qui a Valledoria mi sento a casa e benvoluto. E tutti dobbiamo fare la nostra parte”.

Al suo paese faceva il sarto in una fabbrica, poi la drammatica traversata sui barconi di fortuna per raggiungere l’Italia, lo sbarco a Lampedusa, il passaggio a Cagliari e da qui a Valledoria accolto in un centro di accoglienza straordinaria (Cas). “Si è presentato come sarto. Siamo riusciti a inserirlo in un progetto del Comune di Viddalba – ricostruisce l’assistente sociale del Cas – nel frattempo ha lavorato nei campi e al camping La Foce come giardiniere. Due anni fa è uscito dal centro, si è reso autonomo e ora è ben integrato”. La passione per il cucito si è risvegliata quando, su internet, ha visto una offerta imperdibile per una macchina da cucire. “Ho iniziato a fare orli, accorciare maniche, per arrotondare e affinare la passione”, dice. Quest’anno vista la sua precisione e l’arte nelle rifiniture, in tanti gli hanno commissionato le maschere di Carnevale. “Il mio sogno – confessa – è fare il sarto a tempo pieno. Ma intanto mi adatto a fare di tutto, se i sogni non si possono realizzare subito domani, se Dio vuole, potrò aprirmi il mio atelier e dare lavoro a tanti ragazzi del mio paese. Ora però c’è da rimboccarsi le maniche e dare un aiuto”. (Maria Grazia Marilotti/Ansa)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share