Coronavirus, caso sospetto in corsia: chiusura per il Policlinico Sassarese

La struttura privata Policlinico Sassarese chiude per un caso sospetto di coronavirus tra i pazienti. Tutto il personale è stato messo in quarantena. Entro lunedì la struttura dimetterà gradualmente tutti i 22 pazienti ricoverati e – su disposizione dello Spresal e dell’assessorato regionale alla Sanità -l’ospedale è stato chiuso. L’intero edificio sarà sanificato e solo dopo, in concerto con la Regione, sarà valutata la possibilità di riavviare le attività in supporto alle strutture pubbliche. Su decisione delll’Unità di crisi locale e regionale, deputata a gestire l’emergenza epidemiologica da coronavirus nel territorio, è stata decisa la messa in quarantena non solo di tutto il personale della struttura sanitaria che è entrato in contatto diretto con il paziente, ma anche di tutti i degenti che saranno dimessi dall’ospedale e dei loro possibili contatti.

Il resto del personale – complessivamente i dipendenti che operano nella struttura sono oltre 200 – che non è entrato in contatto diretto col paziente positivo al coronavirus sarà sospeso in maniera cautelativa dal lavoro. Il Policlinico Sassarese, già chiuso, sospenderà ogni attività da lunedì, salvo le eventuali urgenze.

Per il paziente sospetto, subito isolato, è stato disposto il trasferimento nel reparto di Malattie infettive dell’Aou, nell’attesa dei risultati definitivi dei test sul Covid-19. La notizia della chiusura del Policlinico Sassarese si era diffusa con i sindacati che avevano inviato un messaggio ai dipendenti per annunciare la sospensione delle attività e avviare da subito la concertazione gli ammortizzatori sociali per i lavoratori appena rientrati in servizio dopo il cambio di proprietà. Poi è stata la stessa Regione a confermare lo stop: pazienti dimessi e al via sanificazione.

“Ci siamo immediatamente attivati e abbiamo sentito telefonicamente il dottor Nicola Petruzzi (patron del Gruppo Labor, proprietario della struttura), il quale, oltre a comunicarci i fatti che hanno determinato l’avvio delle misure di contenimento del contagio da parte dello Spresal, abbiamo preso accordi per governare e garantire il personale sia in termini retributivi che di sicurezza e salute, sulla base delle ultime norme in materia – spiegano i segretari della Fp Cgil, Paolo Dettori, e della Cisl Fp, Antonio Monni -. Abbiamo anche concordato eventuali misure a sostegno del reddito. Entro alcuni giorni saranno dimessi tutti i pazienti, per poi procedere con la disinfezione di tutta la struttura. La proprietà ha anche dato disponibilità dei posti letto alle strutture pubbliche per un eventuale bisogno di gestione dell’emergenza”.

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