Coronavirus, 51 denunce della Finanza. Le giustificazioni: “Andavamo a mare”

Quasi 2.100 controlli a persone ed esercizi pubblici con 51 denunce per violazione delle norme entrate contro la diffusione del coronavirus. È il bilancio dell’attività svolta dalla Guardia di finanza negli ultimi giorni, impegnata nelle verifiche nel sud Sardegna insieme alle altre forze di polizia. In particolare una persona è stata sorpresa a spacciare; il titolare di una pizzeria da asporto denunciato perché aveva aperto nonostante il divieto, con lui nei guai è finito anche un cliente il quale: “avevo voglia di una pizza”, ha detto candidamente ai finanzieri. I militari di Sarroch hanno invece controllato a Pula un venditore ambulante di abbigliamento di origine senegalese, residente a Cagliari, sorpreso a vendere merce in violazione del decreto.

Ad Assemini una nigeriana è stata denunciata perché ‘pizzicata’ fuori casa: voleva andare a mangiare qualche cosa con un’amica. Anche il litorale del Sarrabus è stato oggetto di controlli che hanno portato alla denuncia di 10 persone. “Cittadini della zona, residenti a San Vito, a Castiadas ma anche a Cagliari e Sestu che, complice il bel tempo, si sono recati in spiaggia, da Cala Sinzias a Campulongu, come in una normale giornata primaverile”, spiegano le Fiamme gialle. Avevano “Voglia di fare un bel bagno”, di “passare qualche ora spensierata” o di “andare a pesca”: queste le giustificazioni fornite ai militari. Tra i controllati anche una donna proveniente dalla Lombardia: anche lei avrebbe voluto fare una nuotata ma ha violato la prescrizione che le impone l’isolamento fiduciario precauzionale in quanto proveniente da fuori isola.

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