I ristoranti del nord Sardegna al microscopio della Guardia di finanza, scoperti 30 lavoratori in nero e riscontrate irregolarità in 17 esercizi.
In particolare su 44 attività commerciali ispezionate, ben 17 sono risultate irregolari. In totale sono stati scoperti 30 lavoratori in nero, di cui 25 italiani e 5 stranieri provenienti da Germania, Romania, Marocco, Mauritius ed Egitto.
Il caso più clamoroso è stato accertato in un ristorante della Gallura, dove i finanzieri hanno trovato nove dipendenti completamente privi di contratto. A carico dei datori di lavoro coinvolti sono scattate le cosiddette “maxisanzioni”, con importi che variano da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare. Le sanzioni complessive ammontano a oltre 58.000 euro.
In quattro casi è stata inoltre proposta la sospensione dell’attività imprenditoriale all’Ispettorato territoriale del lavoro, misura prevista nei casi in cui il numero di lavoratori in nero superi il 10% del personale presente in azienda.
“Le operazioni – spiegano dalle Fiamme gialle – si inseriscono all’interno di un piano di interventi mirato predisposto dalla Guardia di Finanza di Sassari, che considera il settore turistico strategico per l’economia locale. L’obiettivo è garantire il rispetto delle normative e contrastare pratiche scorrette che danneggiano i lavoratori, le casse pubbliche e gli imprenditori onesti.
“La lotta al lavoro nero – sottolineano dal Comando – è fondamentale per tutelare i diritti dei dipendenti, assicurare risorse allo Stato e preservare la concorrenza leale nel mercato”.