Contro le violenze e gli abusi sui minori, Chiesa sarda avvia servizio regionale

La Chiesa sarda sarà una delle prime in Italia a costituire, come previsto dalla Cei, il servizio regionale per la tutela dei minori. L’obiettivo principale è di “stimolare, promuovere e coordinare l’informazione e la formazione degli operatori pastorali sulle tematiche della tutela dei minori e della prevenzione degli abusi”. Ancora prima che si aprisse il summit in Vaticano sulla protezione dei minori, la Conferenza episcopale sarda ha nominato monsignor, Roberto Carboni, vescovo di Ales-Terralba, delegato per la nuova commissione.

Tra gli altri compiti del servizio regionale di tutela dei minori, c’è quello di monitorare e documentare le iniziative di prevenzione e formazione, nonché le modalità di attuazione a livello locale delle linee guida nazionali stabilite dalla Cei. Il Servizio dovrà poi accompagnare le singole diocesi, comunità religiose, associazioni o altre realtà ecclesiali nella stesura di protocolli e indicazioni di buone prassi per la tutela dei minori. Il vescovo Carboni, che si è occupato per anni come psicologo e psicoterapeuta dello screening e della formazione dei seminaristi in diverse parti del mondo quando era segretario generale per la formazione dell’Ordine Francescano, è incaricato di promuovere la costituzione del nuovo Servizio, curare la formazione e l’aggiornamento dei componenti nominati, a livello locale, dai vescovi diocesani tra operatori pastorali ed esperti nel campo della protezione dei minori. La Conferenza episcopale sarda nominerà successivamente il coordinatore tecnico del servizio regionale.

(Nella foto dal sito della Diocesi, il vescovo di Ales-Terralba, monsignor Roberto Caboni)

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