C’è anche il titolare di un negozio di abbigliamento di Nuoro tra i 26 indagati dell’operazione ‘Macumba’ della guardia di finanza, che ha portato al sequestro di mezzo milione di prodotti, tra capi di abbigliamento, accessori, etichette, tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche e Sardegna. I militari delle Fiamme gialle di Nuoro hanno perquisito il negozio su ordine della Procura di Ancona, la quale visionando le fatture all’interno di quella che è stata definita una organizzazione criminale dedita a importazione, produzione e commercializzazione di oggetti contraffatti, ha scoperto gli ordini effettuati dal negozio nuorese. Durante la perquisizione la Finanza ha sequestrato una cinquantina di magliette che portavano le marche di alcuni stilisti italiani e internazionali e che venivano vendute a prezzi molto allettanti: 10 o 15 euro, a fronte di un prezzo sul mercato che si aggira sui 50 euro.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Bologna, è partita dal controllo di alcune persone tra il capoluogo emiliano, Ferrara, Macerata, Brescia e Nuoro, che proponevano la vendita via web di capi di abbigliamento di brand di moda come Chanel, Louis Vuitton, Balenciaga, Lacoste, Ralph Lauren, Gucci, Fred Perry, Moncler. Si è scoperto che sui social network venivano creati gruppi nei quali veniva pubblicizzata la merce esplicitamente indicata come non originale. Gli acquirenti contattavano quindi gli amministratori e, dopo aver ricevuto indicazioni da questi, facevano gli ordini dei prodotti, poi spediti dopo il pagamento su paypal. È poi emerso che i venditori online si rifornivano degli oggetti, importandoli da Turchia o Cina oppure rivolgendosi a una ‘rete di produzione’ di italiani e senegalesi che acquistava capi privi di marchio, e poi li assemblava e rifiniva coi loghi in laboratori clandestini, tra Bologna e Brescia.