Il Consiglio di Stato sblocca il progetto del nuovo acquedotto dell’Ogliastra. Dopo quattro anni di battaglie legali in diversi gradi di giudizio e tutti con lo stesso esito favorevole per Abbanoa, i giudici amministrativi di secondo grado scrivono la parola fine sul contenzioso relativo all’opera da 11 milioni di euro, divisa in due lotti, che consentirà di approvvigionare diversi centri dell’Ogliastra che da sempre dipendono dalla fornitura di sorgenti e pozzi locali. Fonti che sono soggette agli andamenti stagionali che ne limitano la portata nei mesi estivi tanto da rendere necessario effettuare chiusure notturne dell’erogazione per recuperare le scorte nei serbatoi da distribuire nell’arco della giornata.
Nel settembre del 2012 Abbanoa aveva mandato in gara entrambi i due lotti: il primo da circa 8 milioni, il secondo da 3 milioni. Gli interventi, però, erano rimasti al palo a causa dei contenziosi. Nel 2014 era arrivata la prima sentenza del Tar sul primo lotto e nel 2015 una nuova sentenza, sempre del Tar, sul secondo lotto con lo stesso esito: la bocciatura del ricorso di una ditta esclusa. Quest’ultima si era poi appellata al Consiglio di Stato e il verdetto è stato notificato nei giorni scorsi: anche i giudici di secondo grado hanno confermato la legittimità dell’operato di Abbanoa, difesa dall’avvocato Giuseppe Macciotta, sottolineando la correttezza dell’operato della commissione di gara.
“La valutazione compiuta dalla stazione appaltante – si legge nella sentenza – risulta congrua, logica e adeguatamente motivata”. Il nuovo acquedotto dell’Ogliastra consentirà di utilizzare l’acqua dell’invaso di Bau Muggeris (Villanova Strisaili) per potabilizzarla e distribuirla nei diversi centri: Villagrande Strisaili, Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri e Tortolì. I progetti sono già stati presentati all’Ente d’Ambito per l’approvazione definitiva. Successivamente saranno necessari oltre due anni per le procedure di esproprio e la realizzazione dell’opera.