Lo Stato ha notificato lo sfratto dalla casa di Arzana, in Ogliastra, alla famiglia di Attilio Cubeddu, latitante dal gennaio 1997. La moglie e la figlia, che ancora vivono lì, dovranno lasciare l’abitazione di famiglia entro 120 giorni. La notizia anticipata dall’Unione Sarda, arriva dopo la confisca, quattro anni fa, dell’edificio a quattro piani al centro del paese, valutata dall’Antimafia 400mila euro: un provvedimento che la Cassazione aveva confermato dopo la misura di prevenzione chiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma e Cagliari.
La confisca aveva riguardato l’intero patrimonio di Cubeddu, inserito dal ministero dell’Interno al secondo posto della lista dei latitanti più pericolosi, dopo Matteo Messina Denaro, ritenendo che fosse stato accumulato con i soldi provenienti dall’attività illecita. Ma i legali di Cubeddu si opposero riuscendo a ottenere la restituzione di diversi beni. Cubeddu nato ad Arzana nel 1947 era svanito nel nulla nel 1997 approfittando di un permesso premio quando era detenuto nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros a Nuoro dove stava scontando una condanna a 30 anni di carcere per il sequestro di Cristina Peruzzi, avvenuto in provincia di Siena nel 1981. Latitante da 25 anni, c’è chi lo ritiene già morto, chi pensa possa essere scappato fuori dall’Italia con una nuova identità. A occuparsi di acquisire l’immobile al patrimonio pubblico è l’Agenzia nazionale che deciderà se convertirlo per finalità sociali o istituzionali.