Tutti d’accordo su un fatto: la sanità sarda deve cambiare marcia e garantire cure e servizi adeguati alla popolazione. Ieri alla Conferenza socio sanitaria della Asl di Sassari era presente l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, che ha parlato davanti alla platea degli amministratori locali del Nord Ovest dell’Isola. Il primo appello dal rappresentate della Giunta è stato rivolto alla collaborazione.
“Cerchiamo di lavorare insieme in maniera intellettualmente onesta e distinguiamo le azioni realmente necessarie per rilanciare la sanità”. Bartolazzi ha voluto distinguere le emergenze dagli interventi strutturali. Questi ultimi, in particolare, hanno necessità di un breve-medio periodo per essere attivati ma richiedono un impegno comune. “La visione per quanto mi riguarda è chiara”, ha detto l’assessore. “Insisterò sugli Irccs (istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), sugli ospedali con delle missioni e con il coinvolgimento delle Università nella programmazione sanitaria del territorio e nell’allargamento della rete formativa. Dovranno essere prodotti specialistici al servizio del territorio e l’Università li deve creare e formare.
Gianfranco Soletta, presidente della Conferenza socio sanitaria ha ricordato i principali temi. “Liste d’attesa, carenza del personale, riorganizzazione della rete territoriale, gestione sociale del disagio psichiatrico, sono argomenti che interessano in maniera particolare le nostre popolazioni. Come amministratori comunali siamo pronti al confronto e a camminare al fianco dell’amministrazione regionale per dar gambe ad una riforma sanitaria che sia in grado di dare vita ad una sanità uguale per tutti. Ci rendiamo disponibili, per contribuire al disegno di legge a cui sta lavorando la Giunta Regionale e che dovrà esser approvato dal Consiglio. Evitiamo di anteporre inutili commissariamenti alla discussione e attuazione della riforma che dovrebbe potare a cambiamenti radicali. Il nostro lavoro sino ad oggi ci ha portato a ridare vigore all’azienda sanitaria del Nord ovest Sardegna, che, dall’approvazione dell’atto aziendale circa un anno fa, si sta risollevando dalle macerie generate dall’azienda unica”.
Anche per il Direttore generale della Asl n. 1, Flavio Sensi, l’azienda unica è stato un fallimento. “Lo certificano i dati Lea 2022 pubblicati quest’anno. La nuova Asl, infatti, sta già restituendo e continuerà a farlo dei miglioramenti importanti in tutti i servizi”. A chiusura dei lavori la presidente della Commissione regionale alla Sanità, Carla Fundoni, ha dichiarato: “Non possiamo permetterci di avere un sistema sanitario regionale che non garantisce le cure alla nostra popolazione, e a questo noi dobbiamo lavorare per cambiare rotta e migliorare l’offerta sanitaria”.
Massimo Sechi