Conclave, il cardinale Becciu rinuncia: “Ho deciso di obbedire alla volontà di Papa Francesco”

Con parole cariche di rispetto per l’autorità pontificia, ma anche di amarezza per una vicenda ancora aperta, il cardinale Angelo Becciu ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia a partecipare al prossimo Conclave, accogliendo la volontà espressa da Papa Francesco. Una decisione che, come ha precisato lui stesso, nasce dal profondo senso di fedeltà alla Chiesa e dal desiderio di contribuire a un clima di serenità in un momento cruciale per il futuro della comunità cattolica.

“Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire, come ho sempre fatto, alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza”, ha dichiarato il porporato in una nota diffusa oggi.

La rinuncia del cardinale arriva nel contesto della complessa vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto. Accusato, insieme ad altri, di presunti illeciti legati alla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana, Becciu è stato uno dei protagonisti del più vasto processo per reati finanziari mai celebrato nella Città del Vaticano. Nonostante le accuse, il cardinale ha sempre professato la propria innocenza, difendendosi con fermezza nelle sedi opportune e ribadendo pubblicamente il suo attaccamento alla verità e alla Chiesa.

Già nel settembre 2020, Becciu aveva rinunciato ai diritti connessi al cardinalato su richiesta di Papa Francesco, in seguito allo scandalo esploso attorno all’acquisto di un immobile di lusso a Londra da parte della Segreteria di Stato. In quella circostanza, il cardinale aveva espresso grande sofferenza, ma anche volontà di rimanere fedele alla Chiesa e al Papa.

La sua scelta odierna di non prendere parte al Conclave, pur potendolo fare in quanto ancora membro del Collegio cardinalizio con meno di 80 anni, si inserisce nella stessa linea di obbedienza e servizio. Una rinuncia che, pur carica di significato personale, mira a evitare polemiche e divisioni all’interno della Chiesa in un momento che richiede coesione e discernimento spirituale.

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