Commerciante ucciso a Oristano, 3 alla sbarra in Corte d’Assise

Si è aperto oggi davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cagliari il processo per l’omicidio di Antonio Murranca, commerciante di frutta ucciso il 24 settembre dello scorso anno nelle campagne di Pompu (Oristano). Il suo corpo fu ritrovato il giorno dopo, nell’auto bruciata in agro di Marrubiu. Alla sbarra, accusati di omicidio e occultamento di cadavere, ci sono Graziano Congiu, 31 anni di Ales, Lorenzo Contu, di 52 di Morgongiori, e Stefano Murru, 40enne di Pompu, tutti presenti nell’aula dell’Assise, assistiti dagli avvocati Angelo Marras, Carlo Figus e Michele Ibba. Respinte dalla Corte presieduta dal giudice Claudio Gatti (a latere Giorgio Altieri) le eccezioni preliminari, accusa e difesa hanno presentato le liste dei testimoni che saranno sentiti durante il corso del processo. Sono rimasti in silenzio in fondo all’aula i familiari della vittima, la moglie Rosella Melis e i figli Gianfranco e Samuela, tutti costituti parte civile con l’avvocato Gian Franco Siuni. Poi sono dovuti uscire all’inizio del dibattimento perché saranno i primi testi dell’accusa nella prossima udienza fissata per il 29 ottobre. Scintille tra i difensori dei tre imputati e il pm Paolo De Falco sull’ammissibilitá di una intercettazione colta dai carabinieri quando i tre imputati non erano ancora indagati, ma già sospettati. Dopo una breve camera di consiglio la Corte ha ammesso tutte le fonti di prova dell’accusa, che ha chiamato sul banco dei testimoni i primi due carabinieri che hanno lavorato sull’auto bruciata dove erano stati trovati i resti del commerciante ucciso. Il processo entrerà nel vivo dalla prossima udienza.

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