“Il potere picchia duro, incurante dei diritti del malato, e la gestione Ares della signora Tommasella (la Dg leghista a capo della Asl unica Ares voluta dal presidente Solinas) si dimostra sempre meno amichevole nei confronti delle fragilità”. Si legge così in un passaggio del comunicato stampa inviato dal Comitato ‘Sos Sanità Barbagia Mandrolisai‘ per annunciare “il ridimensionamento del servizio dialisi al San Camillo di Sorgono”, scrive il presidente Bachisio Cadau.
Tutto ruota intorno a un cambio di nome: da Cad (centro dialisi decentrato) a Cal ( centro assistenza limitato). Ovvero “un declassamento particolarmente umiliante perché colpisce le persone obbligate alla dialisi”. Continua Cadau a nome del Comitato: “D’ora in avanti i pazienti dovranno fare da soli, in compagnia di un infermiere”, visto che “il nefrologo sarà in presenza solo due volte a settimana”.
Drammatico lo scenario: in caso di complicazioni, i dializzati “non potranno essere curati a Sorgono ma dovranno viaggiare nella ‘vicinissima’ a 89 chilometri di distanza, con curve, buche e pessima segnaletica”. Scrivono ancora dal Comitato: “Questa maggioranza che governa la Regione assiste in silenzio all’egemonia sardoleghista che con la sua riforma sanitaria ha confermato la voglia di centralismo cagliaritano che odora di privato e bipolarismo. La sanità nuorese è l’ultimo vagone di un treno, il personale amministrativo della Asl 3 è ridotto al minimo, con scarsa autonomia, anche in periferia l’Ares si comporta con sprezzante arroganza”.
Ma non c’è aria di resa. Anzi: “Noi ci ribelleremo a questo meccanismo infernale, useremo tutto il nostro impegno per mettere fine a questa scellerata gestione della sanità. Il Nuorese non è il luogo dove venire a ballare il ballo sardo o a cercare funghi”.