Cocaina dall’Albania alla Sardegna, sgominata una banda di trafficanti

Associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse nei confronti di otto persone, al centro di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione ‘Seaway‘. L’indagine, avviata a fine ottobre del 2016 in seguito a un’attività di analisi sullo spaccio di droga a Olbia e in particolare in Costa Smeralda, ha consentito di portare all’arresto 17 persone: nove in flagranza di reato negli ultimi due anni, sei con l’ordinanza eseguita alle prime luci dell’alba, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Cagliari che ha diretto l’intera attività investigativa, i carabinieri di Sassari, in collaborazione con il comando provinciale di Ferrara. Mandato di cattura internazionale invece per altre due persone. L’indagine ha permesso di colpire un’organizzazione italo-albanese che importava nell’Isola importanti quantità di cocaina. I mercati di riferimento erano i giovani, probabilmente anche in età scolastica,  e la movida della Costa Smeralda.

L’attività di indagine è iniziata con la cattura di due albanesi trovati in possesso di 1 chilo di cocaina purissima. Questo arresto ha portato le indagini sulla “strada del mare”, da cui prende il nome l’operazione: l’organizzazione criminale sfruttava i trasporti marittimi per muovere la droga. I militari hanno così ricostruito il profilo dell’organizzazione italo-albanese che importava in Sardegna importanti quantità di droga, con l’utilizzo di corrieri sia stranieri sia italiani. Nel corso delle indagini, nel primo semestre del 2017, sono emerse diverse attività illecite da parte di alcuni giovani della zona e, nel mese di febbraio, è stato arrestato un 25enne per la detenzione di circa 2,5 chili di marijuana, poi risultati essere un pagamento di una partita di cocaina. Tale attività ha aperto un ulteriore intreccio investigativo che ha consentito di trarre in arresto altre quattro persone di nazionalità italiana, trovate in possesso di 1 chilo di cocaina purissima. L’indagine si è poi concentrata sul traffico e spaccio di cocaina individuando, in alcuni pregiudicati locali e della provincia di Cagliari, il canale Sardegna-Albania che si era consolidato con delle basi logistiche localizzate nel Lazio, in Lombardia ed in Emilia Romagna. Da queste basi i corrieri raggiungevano l’Isola mediante i traghetti passeggeri dai porti di Livorno e Civitavecchia.

Nel mese di agosto 2017 i militari hanno arrestato un giovane di Olbia, ora detenuto in carcere per altra causa, che aveva importato 2 chili della cosiddetta cocaina “nera”, individuata grazie alle analisi del Ris di Cagliari e verosimilmente introdotta per la prima volta in Sardegna. Questa droga è preparata grazie all’utilizzo di particolari sostanze chimiche che ne modificano il colore, rendendo la sostanza non più di colore bianco brillante o rosa, bensì marrone scuro (da qui il nome “cocaina nera”), e la rendono non individuabile dalle unità cinofile. La morsa degli inquirenti si è stretta ulteriormente intorno ad un soggetto albanese, già residente a Olbia, promotore dell’organizzazione, che è stato arrestato per la detenzione di 1,5 chili di cocaina purissima e 1,5 di eroina, spacciata da un cittadino senegalese anch’egli parte integrante dell’organizzazione. (Foto d’archivio)

 

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