La mobilitazione in sostegno dei Comuni in cui saranno chiuse le filiali del Banco di Sardegna si allarga. È arrivato l’ordine del giorno auspicato dai primi cittadini dei paesi convolti, che avevano fatto appello ai consiglieri regionali perché portassero la questione all’attenzione dell’assemblea.
A presentarlo sono i rappresentanti di tutto il centrosinistra e dei Cinque stelle che chiedono al presidente della Regione di scongiurare l’imminente chiusura di ulteriori 20 filiali operative dell’istituto di credito in diversi comuni dell’Isola. “Il Banco di Sardegna rappresenta una importante realtà bancaria del territorio che, con i servizi offerti, con la presenza capillare delle filiali nell’Isola e con le numerose professionalità sarde impiegate nelle diverse sedi, contribuisce allo sviluppo economico e sociale dell’intera Regione”, scrive il primo firmatario Daniele Cocco (Leu). “La presenza capillare del Banco di Sardegna nell’Isola, oltre 300 filiali in quasi 300 comuni sardi, ha rappresentato negli anni per i cittadini e per le imprese delle Sardegna un importante riferimento per lo sviluppo economico e sociale del territorio, dando un concreto contributo alla lotta allo spopolamento per i comuni dell’interno e più isolati della Regione”.
E ancora: “Il trasferimento in altre sedi delle attività bancarie svolte negli sportelli dei comuni di Nughedu San Nicolò, Anela, Mara, Bultei, Cargeghe, Oniferi, Abbasanta, Tramatza, Nurachi, Ruinas, Sini, Putifigari, Silius, Turri, Siddi, Gesico e Guamaggiore, previste dal nuovo piano industriale del Gruppo Bper, comporterà un grave danno per i cittadini, soprattutto per gli anziani e per le categorie più deboli, per chi ha difficoltà nell’effettuare spostamenti e per le famiglie più indigenti, che dovranno sostenere ulteriori costi per accedere ai servizi ed ai sostegni economici”.
“Ritengo sia necessario – conclude il consigliere – garantire la continuità dei servizi bancari in maniera omogenea e capillare in tutta la regione con il mantenimento di tutte le filiali e, nello specifico, scongiurare l’imminente chiusura degli sportelli in altri comuni in Sardegna”.