Chiara uccisa dalla madre, lutto a Oristano: serrande chiuse e bandiere a mezz’asta

Negli edifici comunali le bandiere sono esposte a mezz’asta e durante il funerale è prevista la chiusura al pubblico degli uffici comunali, l’abbassamento delle serrande per i titolari di attività commerciali e per i pubblici esercizi, pur senza obbligo di sospensione delle attività. Oristano è in lutto per la morte di Chiara Carta, la 13enne uccisa sabato scorso dalla madre con 30 coltellate nell’abitazione in cui vivevano, nella frazione di Silì.

A mezzogiorno il sindaco Massimiliano Sanna, gli amministratori e i dipendenti comunali si sono radunati all’ingresso del Palazzo degli Scolopi, davanti al gonfalone comunale, e hanno osservato un minuto di raccoglimento. Alle 15, nella chiesa di San Pietro Apostolo, a Silì, si svolgeranno i funerali. Per oggi è prevista anche la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dall’amministrazione comunale. Il sindaco invita inoltre i cittadini, le istituzioni pubbliche, le scuole, le organizzazioni politiche, sociali, culturali, sportive e produttive e i titolari di attività private di ogni genere ad esprimere la loro partecipazione al lutto con la sospensione delle attività, in segno di raccoglimento e rispetto, durante la celebrazione delle esequie, dalle 15 fino alla conclusione del rito funebre.

La madre della giovane vittima, Monica Vinci, di 52 anni, è piantonata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino di Oristano, dove si trova ricoverata dopo il tentativo di suicidio seguito al delitto, con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La gip Federica Fulgheri ha firmato ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della donna: non appena le sue condizioni di salute lo consentiranno, sarà trasferita nella casa circondariale di Uta, alle porte di Cagliari, e interrogata dalla giudice.

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