(Ma.Sc.) – Appena iniziato il conflitto in Ucraina hanno deciso di non restare a guardare: hanno raccolto generi di prima necessità e medicine e le hanno fatte recapitare ai profughi in fuga dalla guerra. Ma non solo. Hanno cercato un tetto alle famiglie e adesso, tre giorni a settimana, regalano un sorriso ai bambini ucraini e ai loro accompagnatori consegnando centinaia di pizze.
La solidarietà a volte è fatta di gesti semplici, mossi dal cuore, lo sa bene Mimmo Mameli, titolare di Mamopizza a Cagliari, da sempre impegnato nel sociale con campagne per aiutare le persone in difficoltà o per rendere la città o il quartiere in cui si trova la pizzeria un posto migliore, sicuro e aperto a tutti. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina il nuovo obiettivo di Mimmo Mameli, insieme ad altre associazioni come “Non ti scordar di me” o “Atuamentu” è stato quello di autare le persone in fuga dalla guerra, i profughi e i bambini. “Dal terzo giorno in cui è iniziato il conflitto abbiamo deciso di non restare a guardare, di attivarci per creare un punto di raccolta a favore dei profughi ucraini – racconta Mimmo Mameli -. Una volta individuato un luogo sicuro in cui raccogliere le donazioni, abbiamo pensato a come spedire il materiale”.
L’obiettivo iniziale era raccogliere una pedana di aiuti: “Ma nel giro di pochi giorni siamo arrivati a superare le 500 scatole tra vestiti, medicinali, alimenti . Spiega ancora il titolare di Mamopizza -. Chi portava gli aiuti, vedendoci in difficoltà, si offriva per dare una mano a verificare, smistare e confezionare tutto ciò che arrivava. In poche settimane siamo diventati punto di raccolta stabile e riferimento per gli abitanti della zona e non solo. Si sono appoggiati a noi associazioni, comuni e parrocchie. Abbiamo fatto un primo carico di 12 pedane diretto a Lublino, un secondo carico a Bratislava e un terzo carico a Rivne dove ha poi raggiunto Bucha”. Il lavoro di preparazione delle varie pedane da spedire non è stato facile. “Abbiamo seguito il conflitto lavorando dalla mattina presto a notte fonda, seguendo passo passo tutti gli arrivi dei profughi a Cagliari, contribuendo a trovare un tetto provvisorio”.
Da qualche settimana è partita la nuova iniziativa: regalare le pizze ai bambini e agli accompagnatori. “Ne portiamo cento a settimana – racconta ancora Mimmo Mameli – cerchiamo di regalare loro un sorriso. I primi giorni erano tutti molto tristi, adesso aspettano il nostro arrivo e ci salutano con un applauso. Riusciamo a fare queste donazioni grazie all’aiuto prezioso dei clienti e dei fornitori di Mamopizza e dell’associazione “Non ti scordar di me”.
Il titolare della pizzeria di via del Pozzetto non nasconde un pizzico di amarezza per alcuni commenti ricevuti: “Abbiamo dovuto fare i conti anche con chi ci accusa di aiutare i profughi ucraini dimenticandoci che ci sono tante famiglie e bambini sardi in difficoltà – dice -. Ma chi ci muove questa accusa, sicuramente non sa che in due anni, per la pandemia e non solo abbiamo distribuito gratuitamente 10.000 pizze a persone e famiglie in difficoltà”.