Cellule staminali, trapianto a Valencia: usato sangue cordonale di bimbo sardo

Un trapianto di cellule staminali è stato possibile a Valencia grazie a una famiglia sarda. Il paziente spagnolo è affetto da leucemia mieloide acuta. Utilizzando il sangue cordonale donato da una famiglia dell’Isola, è cominciato il percorso di cura. L’intervento – comunicano i medici iberici – è riuscito perfettamente e non ci sono state complicazioni.

L’intervento è frutto di una collaborazione tra la Banca del sangue cordonale istituita al Brotzu di Cagliari e il Centro trapianti di Valencia. La procedura è stata portata a termine con successo nonostante le difficoltà legate all’emergenza Covid. In particolare si è dovuto faticare non poco per far coincidere i tempi di spedizione e consegna delle cellule staminali con gli orari dei voli, visti i problemi nei collegamenti aerei internazionali.

Il sangue cordonale è un prodotto ricco di cellule staminali emopoietiche e rappresenta una realtà terapeutica ormai consolidata per il trattamento di pazienti, soprattutto pediatrici, affetti da diverse patologie del sangue curabili con il trapianto. La Banca del Brotzu, unica in Sardegna, fa parte con altre 17 dislocate in Italia della rete delle Banche di sangue cordonale italiane (Itcbn) e coordina l’attività di raccolta nei punti nascita accreditati della Sardegna rendendo possibile la donazione del sangue da cordone ombelicale.

Al momento nel centro di Cagliari sono conservate oltre 380 unità di sangue cordonale altamente qualificate, immediatamente disponibili ai fini trapiantologici, equamente divise tra “allogeniche“, ossia a disposizione di qualsiasi paziente che ne abbia bisogno in tutto il mondo, e “dedicate“, cioè riservate alla famiglia perché presenti malattie genetiche, ematologiche e immunologiche potenzialmente curabili col trapianto.

La Banca del sangue Cordonale, unità operativa trasfusionale diretta da Mauro Carta e gestita dal Brotzu con sede nel presidio ospedaliero Binaghi, anche in questa fase di emergenza è sempre operativa e l’attività di arruolamento delle coppie donatrici non si è mai interrotta.

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