“Gli ultimi dati del Dipartimento della amministrazione penitenziaria delineano con numeri oggettivi condizioni di vita sempre più problematiche nelle carceri di Cagliari e Sassari con un superamento del limite di capienza regolamentare preoccupante perché in costante aumento”. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme, commentando il resoconto mensile del ministero della Giustizia che fotografa la situazione detentiva in Italia e nell’isola.
“La Casa Circondariale di Uta (nella foto), in particolare, registra al 31 ottobre 2017, 622 ristretti per 561 posti, complessivamente +110,7 rispetto al numero regolamentare. Analogamente a Bancali sono 504 i detenuti presenti per 454 posti, +111%, e a Oristano – Massama (275 per 265). Le altre realtà sono quelle di Lanusei (in cronica sofferenza con 42 ristretti per 33 posti) e Tempio – Nuchis (al limite con 167 detenuti per 168 posti regolamentari). Alghero sta completando il numero dei detenuti (123 per 156)”. Su Badu ‘e Carros, Caligaris mette in evidenza che “una sezione di circa 140 posti letto è inagibile e un’altra di circa 90 posti non viene utilizzata: anche a Nuoro quindi c’è una situazione di difficoltà, accentuata dal fatto che la Direttrice deve curare anche Sassari. Nelle tre Colonie, che dovrebbero essere lo strumento di riscatto sociale – conclude – i detenuti aumentano ma sono ancora troppo pochi. Risultano 203 per 393 posti a Mamone (155 stranieri, il 76,3%), 112 ad Arbus su 176 (83 stranieri, il 74,1%)”.
Foto Roberto Pili